L’unica speranza di Andy Roddick, vittima sacrificale predestinata della finale del Masters Series di Cincinnati, risiedeva nel pessimo record di Roger Federer nell’appuntamento americano che precede gli US Open: in quattro precedenti partecipazioni il re del tennis aveva racimolato una sola vittoria, datata 2003
L’unica speranza di Andy Roddick, vittima sacrificale predestinata della finale del Masters Series di Cincinnati, risiedeva nel pessimo record di Roger Federer nell’appuntamento americano che precede gli US Open: in quattro precedenti partecipazioni il re del tennis aveva racimolato una sola vittoria, datata 2003.
Il Fed-Express di oggi, però, è ingiocabile, soprattutto per il Kid del Nebraska, che ha perso dieci degli undici scontri diretti contro Roger: né del resto Blake, Kiefer, Rochus (Olivier) e la sorprendente wild card Robby Ginepri si sono spinti oltre onorevoli difese, fatta eccezione per Kiwi Kiefer e proprio per il semifinalista Ginepri, l’uomo che nella settimana ha fatto sudare di più Sua Maestà.
Un break nel primo set e una seconda frazione più combattuta, chiusa al dodicesimo gioco dopo uno scambio di break e un terzo servizio strappato sul cinque pari hanno regalato a Rogi un nuovo primato: quattro allori del Masters Series vinti nello stesso anno. A-Rod, così come a Wimbledon, le ha tentate tutte: nemmeno 24 discese a rete hanno sortito l’effetto sperato e lo Slam che ha regalato a Roddick l’unico major in carriera partirà con un unico favorito, disturbato dalla luce di Nadal: e non sarà lui, purtroppo per l’America.