Dopo i mille problemi stagionali, fisici e non, e dopo l’assunzione di Connors in qualità di coach, Andy Roddick ritrova una semifinale e lo fa nel Masters Series di Cincinnati dove non ci sono più né Federer né Nadal
Dopo i mille problemi stagionali, fisici e non, e dopo l’assunzione di Connors in qualità di coach, Andy Roddick ritrova una semifinale e lo fa nel Masters Series di Cincinnati dove non ci sono più né Federer né Nadal. A Montreal la Clijsters si spezza un polso, ottima settimana della Hingis

VIA RAFA E ROGI. SI RIVEDE A-ROD
Qualcosa sta cambiando? Era questa la domanda che ci aveva lasciato la Rogers Cup di Torono, certo vinto da Federer ma con qualche difficoltà e senza Nadal tra i piedi. Rafa ha seguito ancora lo stesso sentiero, fuori nei quarti di finale, e questa volta gli è andato dietro pure Re Rogi, sorpreso da Andy Murray. L’aggettivo più giusto per la prestazione dello svizzero è però svogliato, sembrava quasi che, dall’alto della sua regalità non potesse sforzarsi più di tanto per un secondo turno qualunque. E così lo scozzesino sotto l’ala protettiva di Coach Gilbert ha sfruttato l’occasione. A Cincinnati il detentore ha lasciato il ricordo di qualche magia di rovescio e di un warning incassato per aver, preso dallo sconforto e dall’ira, scaraventato una palla verso il Kentucky. Non molto di più quello che ha fatto vedere il suo avversario numero uno. Definire infatti Nadalito irriconoscibile al Western & Southern Financial Group Masters Open è semplicemente un eufemismo. E così con due sorprese tanto grosse da far stropicciare gli occhi agli appassionati, la settimana dell’Ohio ha anche visto risorgere due nomi dati ormai per morti e sepolti. Il primo è quello di Andy Roddick, che dopo i mille problemi di questa stagione, l’ultimo alla schiena, ha acciuffato una semifinale che a Cincy non gli sfugge da quattro anni consecutivi. Ora, tra lui e la finale, il cileno Fernando Gonzalez capace di sfruttare appieno un tabellone non proprio impossibile. L’altra sorpresa settimanale parla spagnolo. Juan Carlos Ferrero, è infatti approdato in semifinale dopo aver beffato "il Rafa" in due tie-break su due, tra lui e la resurrezione definitiva e ufficiale Tommy Robredo, numero sette del ranking e deciso a segnare "2" nella casella dei Masters Series vinti nel 2006, dopo quello di Amburgo (mutilato e falsato dall’assenza del duo Rafa-Rogi). E’ stato proprio lui a dare una bella e sonora ridimensionata a Richard Gasquet, capace di grandi cose in Canada nella scorsa settimana e di un velocissimo mordi e fuggi negli States, complice forse la delusione patita per mano di Federer. L’ultimo appuntamento del circuito Masters Series prima dello Slam della Grande Mela ha dato segnali importanti, su questa superficie quei due sono forti, fortissimi, ma non imbattibili, anzi. O forse è stato solo un calo di tensione dovuto a uno stagione snervante vissuta sempre in prima fila? Staremo a vedere. Solo New York darà le sentenze inappellabili.  

MONTREAL SENZA REGINE
Chi ha dato forfait prima dell’avvio, come Maria Sharapova e Justine Henin, chi si è persa per strada lungo il tabellone come Nicole Vaidisova o Nadia Petrova, o ancora chi è stata costretta al ritiro per un grave infortunio al polso già precedentemente operato come Kim Clijsters (che, a proposito, salterà gli Us Open ed è in forte dubbio per la Fed Cup Final contro l’Italia) e il torneo ha perso tutte le sue regine. La Rogers Cup vestita di rosa può infatti contare solo su Martina Hingis come nome di primissimo ordine. Però forse potrebbe anche diventare il teatro della consacrazione di Dinara Safina dopo l’exploit del Foro Italico a Roma. Per completare il quartetto delle semifinaliste, i nomi in lista sono Anna Chakvetadze e Ana Ivanovic, una russa e una croata. Entrambi due splendide ragazze e due ottime tenniste in proiezione futura, ma gli organizzatori non possono contare su una Top Ten che sia una. Nell’ordine: numero 12 Martina Hingis, numero 15 Dinara Safina, numero 19 Ana Ivanovic e numero 29 Anna Chakvetadze. Contrordine, una c’è. Con questo risultato, da lunedì le prime dieci del mondo ridaranno il benvenuto a Martina che dopo il rientro di gennaio ha già risalito la corrente fino al vertice del tennis mondiale, come dire: è ritornata a casa. In più, dovendo trovare una favorita tra le quattro, oltre che per la classifica, anche per l’esperienza la segnalata speciale dovrebbe essere proprio lei. E nel mirino c’è un altro record, quello di essere la prima di sempre a portarsi a casa la Rogers Cup per tre volte dopo i due successi ottenuti nel 1999 (quell’edizione si giocò a Toronto) e nel 2000, quella volta invece, come quest’anno, si giocò nel Quebec.

IL PUNTO SUGLI AZZURRI A…
Cincinnati: un’altra occasione sprecata da Daniele Bracciali, unico a inpensierire Andy Roddick lungo il suo cammino verso la semifinale. Al primo turno infatti l’aretino ha costretto il figlio del Nebraska a tre tie-break, uno dei quali, l’ultimo e decisivo, gettato al vento proprio dal Nostro che ha sotterrato un paio di volée comode a rete perdendo così la possibilità di imbucarsi in una zona di tabellone poi rivelatasi molto redditizia. Peccato, ma restano comunque i complimenti per aver attentato alla permanenza del torneo di uno dei suoi protagonisti principali. Fuori al secondo turno invece Davide Sanguinetti, unico tra gli azzurri ad aver vinto un match nell’Ohio, contro il lucky loser Vik e in tre set abbastanza tirati, per poi cedere alla testa di serie numero 16 Dominik Hrbaty. Fuori subito e senza grandi possibilità Andreas Seppi, eliminato in due set da Vincent Spadea, come lui proveniente dalle qualificazioni.
Montreal: in 5 al via, in 4 al secondo turno (una aveva un bye), nessuna al terzo. Questo il bottino con cui le nostre atlete ritornano dal Quebec. Non si può sempre chiedere loro i miracoli e questa settimana lo dimostra. Il ritorno di Francesca Schiavone al campo dopo la Fed Cup dello scorso luglio è stato accolto poco benevolmente dal sorteggio che le ha messo di fronte Jelena Jankovic, in un momento di ottima condizione. La Leonessa ha dunque alzato subito bandiera bianca al secondo turno, stessa sorte per Flavia Pennetta e Alberta Brianti. La prima, dopo la vittoria su una russa appena appena Top 100, ha lasciato strada a Marion Bartoli mentre la seconda, proveniente dalle qualificazioni ha dovuto cedere alla Srebotnik dopo aver battuto la numero 44 Sanja Mirza. Discorso diverso invece per Mara Santangelo che si è sì fermata anche lei al secondo turno ma perché ha incrociato Martina Hingis e, per la cronaca, l’ha costretta per due volte "al sette": 7-5 7-6 lo score finale. Fuori subito al primo turno Tathiana Garbin: la 29enne mestrina si era presentata nel main draw come lucky loser ma ha perso dalla wild card padrona di casa Stephanie Dubois.
 
di Gabriele Riva


Ad Agosto vanno tutti in vacanza, ma il grande tennis no. Bisogna quindi comunque continuare a seguirlo. Per non perdere d’occhio le avventure dei beniamini della racchetta anche in questo periodo estivo avremo due aggiornamenti settimanali, uno al lunedì per tirare i conti sulla settimana precedente e per presentare i tornei pronti al via; e uno nel week-end per entrare insieme nelle fasi calde dei vari tabelloni, maschili e femminili, così da non perdersi nulla delle parti finali delle varie manifestazioni.