di Gabriele RivaSiamo a ottobre inoltrato e gli appuntamenti importanti non sono molti, soprattutto per chi, come Lleyton Hewitt, del Master si interessa poco o niente
di Gabriele Riva

Siamo a ottobre inoltrato e gli appuntamenti importanti non sono molti, soprattutto per chi, come Lleyton Hewitt, del Master si interessa poco o niente. Non fa comunque mai piacere dover rinunciare all’ultimissima parte di stagione per noie fisiche. Rusty, dopo il ritiro di Tokyo, nei quarti di finale contro Karlovic, ha fatto sapere, attraverso il suo manager David Drysdale, che molto probabilmente salterà gli ultimi due appuntamenti Masters-Series 2007, Madrid e Parigi. “La certezza di non andarci non c’è ancora, dobbiamo parlarci sopra un po’ – ha dichiarato – e sentire l’opinione di alcuni membri del nostro staff medico”. Molte ombre su quali siano le noie che stanno mettendo il bastone fra le ruote all’australiano, “un paio di problemini”, nulla di più, di sbilanciarsi non se ne parla. “Dobbiamo ancora fare degli accertamenti”, è stata la dichiarazione ufficiale. Non è però un mistero che lungo tutta questa stagione agonistica i colpevoli sono stati due, ginocchio e polpaccio. E per forza di cose sono ancora loro i maggiori indiziati.

Abbiamo già detto che di Master non se parlerebbe comunque, ma senza questi due Masters-Series di certo Rusty non avrebbe chance di migliorare quel 19, che in tal caso finirà come year-ending, la posizione che chiude l’annata di un professionista e che resta nelle statistiche. E questo si ripercuoterà negativamente sul 2008: sarebbe molto difficile entrare nella parte che conta del seeding (cioè nei primi 16 del mondo) per i prossimi Australian Open. Finisse per davvero qui, l’annata di Hewitt alla voce numeri direbbe 35 vinte, 16 perse; nella bacheca 2007 solo il titolo di Las Vegas. Se questa “prima diagnosi” fosse corretta, di Hewitt si riparlerebbe ad Adelaide dove l’ex numero uno del mondo arriverebbe dopo il lavoro di pre-season, a Sydney, con il suo coach Tony Roche.