La
settimana scorsa, durante il torneo di Miami, vi abbiamo posto due quesiti
La
settimana scorsa, durante il torneo di Miami, vi abbiamo posto due quesiti.
Il primo, semplice e veloce, su chi avrebbe vinto il Sony Ericsson Open.
Dopo la sconfitta di Nadal nel quarto di finale contro Novak
Djokoivc,
e con Federer ormai sulla via di casa, la domanda sorgeva spontanea. Con
altri due quarti di finale e una “semi” già designata a
tabellone, erano
in sei a mettersi in corsa per il titolo. Oltre il 49% di voi
ci
ha preso in pieno. Avete visto lungo, la promessa che stava per essere
mantenuta appieno. E se non v’erano dubbi sul fatto che
“Djoko” sarebbe
esploso, il quando era più un tabù. Tabù che avete risolto
brillantemente
senza farvi ingannare dalle “prime” di Ljubo, dallo straordinario
stato
di forma del rientrante Canas (per ben due volte anti-Federer), e nemmeno
dal talento sanguigno di Andy Murray. Djokovic ha sbaragliato tutti i
concorrenti
dandovi ragione.
Il secondo quesito (il primo in ordine
cronologico) era un po’ più spigoloso. E senza pronostici da fare.
Qui
si chiedeva un’opinione, la vostra. Oggetto: Federer. Re Rogi e le sue
due sconfitte di filata contro Willy Canas. Com’è
possibile che
in poco più di dieci giorni “il Migliore di Sempre” abbia
ceduto due
volte? E sempre con lo stesso avversario? Anche perché Rogi non conosceva
il significato di “sconfitta” da più di 40 match
consecutivi. C’era
da capire cosa fosse successo a Rogi.
Solo il 5 per cento di voi ha pensato che
si trattasse di una mera coincidenza, semplici incidenti di percorso dovuti
forse al fatto di avere sottovalutato Canas. L’8 per cento abbondante
invece ha detto che, psicologicamente, Rogi è già proiettato al
Philippe
Chatrier Court e al trofeo del Roland Garros. Il 9,9 si spiega la doppia
débacle con un eccessivo carico di pressione per uno che ogni due giorni
si sente dire che dell’intera storia del tennis è lui il
più grande. Percentuali
molto più sostanziose per le altre tre opzioni. Il 20,2 per cento di voi
ha visto Roger poco mobile sulle gambe (innegabile, e anche parecchio visibile
a chi ha avuto la fortuna di vederlo all’opera). Cambi di direzione lenti
e impacciati, spostamenti non sempre degni della sua fama. Il 21,7 per
cento invece (probabilmente chi a Federer è più affezionato e chi
è di
lui tifoso) gli mette metaforicamente una mano sulla spalla e lo rincuora.
“E’ umano anche lui, ci sta che perda qualche partita. Tanto
è sempre
lui il più forte”. Chiave di lettura stracondivisibile. Infine la
percentuale
maggiore. La maggioranza di voi (il 34,5%)
“incolpa” il gioco
di Willy Canas. L’argentino sarebbe in grado di mettere in
difficoltà
il Re da Basilea tanto quanto Rafa. Come la criptonite per Superman.
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