Gasquet ci ha provato e giocando pure bene,
ma Roger Federer non fa sconti e porta a casa anche il titolo
di
Toronto
Gasquet ci ha provato e giocando pure bene,
ma Roger Federer non fa sconti e porta a casa anche il titolo
di
Toronto. Elena Dementieva vince a Los
Angeles mentre
è la cinese Zheng a conquistare Stoccolma.
Questa settimana
per i maschietti c’è Cincinnati (altro Tms), alle ragazze tocca
Montreal
LA ROGER’S CUP
La
Roger’s Cup, che diversamente dal title sponsor del Masters Series di Toronto
si scrive con l’apostrofo perché questa è la coppa di Roger,
Federer
ovvio. L’aveva vinta due anni fa, nel 2004, poi l’ha lasciata nelle mani
di Nadal, ora l’ha rifatta sua. E non è bastato un Gasquet a dir poco
fenomenale
per portargliela via, il 20enne transalpino ha fatto di tutto e di più,
compresi i numeri da circo (come un paio di passanti di rovescio per cui
è già cominciato il processo di beatificazione) ma nei momenti
clou Re
Rogi ha giocato al… 80%, e ha vinto. Lo hanno ripetuto in molti, è
frustrante
per gli altri che giocano al loro meglio e oltre vedersi sconfitti da uno
che non ha nemmeno bisogno di mettere la quarta. Basta pensare a qualche
statistica di Ruggero. Prime palle nel rettangolo buono: 57%. Doppi falli:
4. Errori gratuti: 37. Ma ha vinto lui. E così dal Rexal Centre
nella
York University di Toronto se n’è andato con l’ennesima coppa tra la
mani,
e con il solito discorso di chi ha l’aria imbarazzata di quello che vince
sempre lui ma che nello stesso momento non ha nessuna intenzione di smettere.
Dispiace per Gasquet (nella foto), che ha dimostrato tutto il suo
valore e il suo talento sconfinato, dispiace per Eric De Blicker, il suo
coach, che a fine primo set sembrava crederci seguendo la scia del suo
assistito che prima di scendere in campo aveva dichiarato "Ho un piano
per battere Federer". Buonasera. Il primo set aveva dato speranza
a lui e a tutti i francesi che speravano di fermra la dittatura federeriana,
6-2 in meno di mezz’ora e Roger sconsolato e quasi immobile sul campo,
la cosa migliore che avesse fatto fino a quel punto era non tirare in tribuna
qualche rovescio. Poi la musica è cambiata. Amburgo a parte (e non fa
testo
causa Roma) il figlio di Basilea ha giocato tutte le finali dei Masters
Series di quest’anno, vincendo a Indian Wells e a Miami. Poi la pausa rossa,
via libera a Nadal, ma ora sul duro torna lui a comandare. Nel 2006 è la
settima tacca sul manico della sua Wilson che ora vola dritta dritta verso
New York, scalo Cincinnati. Già, a proposito, con il successo di ieri,
Re Rogi è in cima alla classifica delle Us Open Series. Con un buon
Flushing
Meadows significherebbe un bel milione di dollaroni in più sul conto in
Svizzera, fan sempre comodo no?
ELENA VOLA NELLA CITTA’ DEGLI ANGELI
Tutti
ci aspettavamo una biondina russa ad alzare il trofeo al Depot Home Center
di Los Angeles, ma forse, numeri alla mano, tanti avrebbero puntato
l’euro su Maria Sharapova. E invece no. E’ stata Elena Dementieva
a vincere il torneo su Jelena Jankovic. Passo indietro. In semifinale le
due russe si sono effettivamente incrociati, 5-1 per Masha i precedneti
all’inizio del match, 5-2 alla stretta di mano. Restiamo nel flashback
perché nell’altra semifinale c’era Serena Williams, pronta a rimettere
le mani su una coppa del circuito, ma la serba Jelena Jankovic non
era d’accordo, 6-4 6-3 e via al derby dell’est in finale. Per la Dementieva
era la settima apparizione all’ombra della collina di Hollywood (nel 2005
ha vinto il doppio con la nostra Flavia Pennetta) ma è la prima vittoria.
Si tratta della seconda affermazione dell’anno dopo quella al Pan Pacific
di Tokyo. La 24enne di Mosca, numero 6 del ranking Wta, è al sesto titolo
in carriera che la lancia di diritto nella corsa al Grand Slam di New York
dove già nel 2004, dopo quella della Roland Garros dello stesso anno,
aveva
centrato la finale. Le sono serviti però tre set per aver ragione della
serba Jankovic che resta così ancora alla ricerca del suo secondo titolo
nel circuito delle grandi, in quello juniores aveva infatti vinto gli Open
d’Australia oltre ad essere in cima alle classifiche giovanili. A 21 anni
però il tennis cambia, anzi cambiano le avversarie. Non è detto
però che
la numero 28 del mondo possa espodere a breve. Le terremo addosso un occhio
di riguardo.
ANCHE IN SVEZIA ARRIVANO I CINESI
Il
Nodea Nordic Light Open è il terzo titolo in carriera per Jie
Zheng. La cinesina dalle spalle molto più grosse rispetto alla media
nazionale ha avuto la meglio nel main draw di Stoccolma della testa di
serie numero uno Anastasya Myskina. La faticaccia, quella vera,
non è stata quella di mettere sotto la russa (come testimonia il
risultato:
6-4 6-1) ma quella di riuscire a giocarla ‘sta benedetta finale. Dopo i
primi due game, scrosio di pioggia troppo lungo per una semplice sospensione.
E così, dal campo outdoor, si è passati al tetto, quello del
palazzetto
dello sport lontano quasi un miglio dall’originaria sede del match, lo
Stockolm Stadium. Cambiata l’Arena, la cinese ha imposto il suo gioco e
non c’è stato nulla da fare per la Myskina che non ha fatto altro che
correre
di qua e di là sulla linea di fondo senza venire mai a capo della
situazione.
Per la 23enne "far east" si tratta del terzo titolo in carriera,
il secondo targato 2006. Inoltre è arrivata molto vicina anche alla
doppietta
singolare-doppio visto che solo la coppia formata da Jarmila Gajdosova
ed Eva Birnerova hanno impedito a lei e alla sua compagna Zi Yan di portare
in Cina anche la coppa del doubles.
IL PUNTO SUGLI AZZURRI A…
Toronto: una buona settimana per
Davide Sanguinetti
che però ha di che rammaricarsi. Se è vero infatti che lo
spezzino ha superato
due turni in una prova del Masters-Series, concedendo tra l’altro solo
tre game al numero tre del mondo David Nalbandian (influenzato), è vero
anche che ha gettato al vento un’occasione d’oro per giocarsi i quarti
di finale. Al terzo turno ha sprecato tre match point contro Jarkko Nieminen.
Sarebbe andato a sfidare Murray con in palio una semifinale. Peccato. Tutto
sommato però, come detto, un’ottima settimana. Daniele
Bracciali, ex numero uno d’Italia,
ha ceduto al primo turno al russo Dmitry Tursunov. Avanti di un set Braccio
ha chiamato il fisioterapista in campo per poi sciogliere nel secondo.
Un break in apertura di terzo lo ha condannato alla sconfitta senza riuscire
praticamente più a impensieri il russo che si è barricato dietro
al semplice
ma efficacissimo schema servizio-diritto, se poi la velocità di palla
è
la sua, c’è poco da fare su un campo veloce. E Volandri?
Volandri, disertando le qualificazione del Masters Series candese ha preferito
la terra rossa di San Marino (100.000 dollari di montepremi) dove
però non gli è andata bene. Fuori al primo turno da Vassallo
Arguiello
sconfitto subito al turno successivo dallo statunitense Jerome Haehnel.
Los Angeles: Flavia
Pennetta, che in qualità di testa
di serie numero 8 aveva diritto a un bye, è stata eliminata al secondo
turno dalla wild card statunitense Bethanie Mattek, giunta poi fino ai
quarti di finale dove ha ceduto a Elena Dementieva. Passa un turno anche
Mara Santangelo
che ha superato al primo turno la qualificata americana Ahsha Rolle per
poi cedere alla serba Ana Ivanovic anche lei poi giunta fino ai quarti
dove ha perso dalla connazionale Jelena Jankovic.
Stoccolma: Nathalie
Vierin ha ceduto al primo turno,
in due set anche se lottati, alla 18enne bulgara Tsvetana Pironkova, numero
87 del ranking, ancora in corsa al Nordea Nordic Light Open e alla ricerca
della prima finale in carriera contro la cinese Jie Zheng.
LA SETTIMANA IN CORSO
Settimana
scorsa: ragazze negli States, uomini in Canada. C’è il cambio, il tour
Wta fa tappa a Montreal mentre quello dell’Atp si ferma a Cincinnati
(il cui Center Court è nella foto qui a fianco). Partiamo da qui.
Dopo
la Rogers Cup di Toronto, è un altro evento TMS, ovvero del circuito dei
Masters-Series a monopolizzare la settimana ferragostana dei top players.
Ricomincia la sfida tra Roger Federer e Rafael Nadal e forse,
viste le indicazioni da Toronoto, anche gli altri si potrebbero intromettere
nel gioco a due. Intanto c’è da segnalare il ritorno di A-Rod che dopo
l’infortunio, o comunque le noie alla schiena torna sui campi, finalmente
sotto l’occhio di Jimmy Connors. Chissà se la cura ha già fatto
effetto.
Il primo a mettere alla prova Roddick sarà un azzurro, Daniele
Bracciali,
reduce dall’uscita di scena con Tursunov in Canada, è ben intenzionato
a ripetere l’apparizione flash anche nella patria dello Zio Sam. Molto
dipenderà dalle condizioni fisiche di Roddick. Entrano in tabellone, ma
dalla porta secondaria, quella delle qualificazioni, anche Andreas Seppi
e Davide Sanguinetti.
L’altoatesino a due settimane dall’ultimo slam dell’anno deve provare a
dare un senso a un’estate non certo positiva che ha avuto solo il picco
della semifinale di Nottingham e l’emozione del match sull’uno di Wimbledon
contro Agassi. Sanguinetti invece deve confermare i due turni passati la
scorsa settimana, alla Rogers Cup. Rogers Cup che chiude il sipario
sui maschi ma lo apre sulle donne, cambiano dunque i protagonisti e anche
la sede. Montreal e non Toronto. Lo scorso anno fu una questione
del tutto belga, con Kim Clijsters che ebbe la meglio su Justine Henin.
Si tratta di un Tier I e i dollari in palio sono 1.340.000 per un evento
che fa ovviamente ancora parte delle Us Open Series, quelle che, USTA gratias,
mettono in palio un milione di bonus per chi ottiene i migliori risultati
in questo mini-circuito. Ai blocchi di partenza ci sono tutte le big, per
lo meno quelle che le esigenze di programmazione permettono. Per questo
motvio non c’è Miss Sharapova, ma la detentrice Kim Clijsters.
Oltre
a loro, e a tutte le altro top, quello canadese è un tabellone
generosamente
tinto d’azzuro. Si parte con il rientro di Francesca Schiavone,
che dopo la Fed Cup s’era presa un lungo periodo sabbatico. Si continua
con la presenza, come settimana scorsa del resto, di Flavia Pennetta
(testa di serie ma senza bye, al
contrario della Leonessa) e Mara Santangelo.
Ma non solo, ci sono anche una lucky loser e una qualificata. Si tratta
nell’ordine di Tathiana Garbin,
che dopo la finale di fine luglio a Palermo, al circuito ha preferito il
Bel Paese per preparare la stagione sul cemento, e Alberta Brianti,
a oggi numero 48 del ranking.
di Gabriele Riva
Ad Agosto vanno tutti in vacanza, ma il
grande tennis no. Bisogna quindi comunque continuare a seguirlo. Per non
perdere d’occhio le avventure dei beniamini della racchetta anche in questo
periodo estivo avremo due aggiornamenti settimanali, uno al lunedì per
tirare i conti sulla settimana precedente e per presentare i tornei pronti
al via; e uno nel week-end per entrare insieme nelle fasi calde dei vari
tabelloni, maschili e femminili, così da non perdersi nulla delle parti
finali delle varie manifestazioni.
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