di Gabriele Riva
Come se l’Ascoli avesse vinto dilagando a Milano contro il Milan di Capello, come se Armstrong fosse crollato in piena Alpe d’Huez lasciando il proscenio a Bo Hamburger, come se i Bulls di Michael Jordan perdessero contro Capo d’Orlando. Ironie a parte, vedere Guillermo Canas che batte Roger Federer al secondo turno del Masters-Series di Indian Wells fa sicuramente notizia. E’ finita la striscia di vittorie, 41. Rogi dice addio al record di Guillermo Vilas, e a quell’aurea di imbattibilità che lo circonda da mesi.
7-5
6-2 il risultato finale che ha, potenzialmente, sbancato le agenzie di
scommessa e i bookmaker di tutto il mondo, ammesso che qualcuno abbia giocato
un euro sull’argentino. Willy era anche un lucky loser dopo
che,
nel terzo turno di qualificazioni, aveva perso dal tedesco Alexander Waske
con il punteggio di 7-5 4-6 7-5. E’ stata una delle due sole partite perse
da WC nell’anno, quello del rientro dopo il suo lungo periodo di squalifica
per i ben noti fatti di doping: il suo record oggi parla chiaro, 13
vinte e due perse.
Canas ha giocato bene, Rogi neppure male, ma non è bastato. "E’ il mio primo Masters-Series da quando sono rientrato, giocare così, e battere il numero uno del mondo per me è splendido – ha detto Guillermo – e mi dà molta fiducia per raggiungere il mio obiettivo: arrivare entro fine anno nei Top 20 del mondo". "Ha giocato davvero bene – ha replicato Rogi – io ho avuto le mie chance, non le ho sfruttate e le ho pagate. Tra l’altro non credo di aver giocato così male, anzi".
Chissà se quanto è successo sia in parte imputabile a Pete Sampras. Come avrete letto su molti quotidiani Roger nel week-end si è allenato con PistolPete che si trovava in California. "Abbiamo giocato, l’ho visto in forma – aveva detto Rogi – ma l’ho battuto: però non vi dico quanto". Che l’abbia messo fuori palla? Ovviamente si scherza Pete, sarebbe Lesa Maestà.
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