Missione compiuta. L’Italia ha disposto
di un triste Marocco in versione turistica chiudendo i conti nella seconda
giornata, grazie alla bella prova di Daniele Bracciali e
Giorgio
Galimberti. I due azzurri hanno dominato El Aynaoui e Tahiri, sostituto
dell’ultima ora di El Aarej, giocando a corrente alternata (soprattutto
l’atletico "Galimba") ma controllando l’incontro dall’inizio
alla fine. Con questo successo l’Italia si porta vicina al suo traguardo,
il World Group di Da
Missione compiuta. L’Italia ha disposto
di un triste Marocco in versione turistica chiudendo i conti nella seconda
giornata, grazie alla bella prova di Daniele Bracciali e
Giorgio
Galimberti. I due azzurri hanno dominato El Aynaoui e Tahiri, sostituto
dell’ultima ora di El Aarej, giocando a corrente alternata (soprattutto
l’atletico "Galimba") ma controllando l’incontro dall’inizio
alla fine. Con questo successo l’Italia si porta vicina al suo traguardo,
il World Group di Davis. Tra i tanti ostacoli che ci separano dall’agognato
ritorno nella massima serie dell’Insalatiera gli Stati Uniti e la Svezia
sono quelli da evitare accuratamente; dovessimo invece ospitare l’Austria
di Koubek, Peya e Melzer potremmo giocarcela. Guai a incontrare la Spagna
o il Cile di Massu e Gonzalez, e sarebbe meglio non incrociare la strada
con la Repubblica ceca, mentre con la Svizzera (senza Federer) e la Bielorussia
di "The Beast" Mirnyi ci sarebbe partita. Il sorteggio ci dirà
se lo stellone è sempre dalla nostra parte. Quello che si può dire già
oggi è che, con Volandri e Starace, abbiamo una base solida per i match
sul rosso; il doppio Bracciali/Galimberti, classe ’78 il primo, ’76 l’altro,
ci garantisce qualche stagione a buon livello; Andreas Seppi si è unito
al gruppo e può tornare utile per le sfide sul veloce. Non ce la spassiamo,
ma il velo nero che ci vestivamo ai tempi dello Zimbabwe è tornato nel
cassetto. (f.f.)
Zona Euro-Africana – Gruppo I 2005
28 – 30 aprile 2005
Foro Italico (Roma) Terra battuta
Italia-Marocco 3-0
Giovedì 28 aprile
Potito Starace b. Mounir El Aarej 6-0 3-6
7-5 6-0
Filippo Volandri b. Younes El Aynaoui 6-2
6-4 6-1
Venerdì 29 aprile
Daniele Bracciali/Giorgio Galimberti b.
Mehdi Tahiri/Younes El Aynaoui 7-5 6-1 6-2
La Davis in TV
Giovedì 28 aprile
ore 13-19 – Rai Sat diretta
ore 01.15 -02.00 – Rai 2 differita
Venerdì 29 aprile
ore 15-17.30 – Rai Sat diretta
ore 01.30-02.15 – Rai 2 differita
Facile come rubare le caramelle ai bambini.
Il Marocco annata 2005 è una sottomarca rispetto a quello di due anni fa,
dell’Arazi ispirato, dell’El Aynaoui regale. L’Italia del 2005, sulla terra,
è invece una bella squadra, con un leader rispettato a livello
internazionale,
Filippo Volandri. La prima giornata della Davis al Foro si è quindi
conclusa con quella che noi chiameremmo "una Caporetto" africana:
El Aarej e il vecchio Younes senz’altro non sanno di cosa si tratta, ma
ne capirebbero il senso. Gli azzurri di Davis sono avanti due a zero e
l’unico momento in cui c’è stato match, in tutta la giornata, va attribuito
alle invenzioni di Mounir El Aarej e alla uallera di Starace, che
aveva meno voglia di giocare di quanta ne avesse il pubblico di incoraggiarlo,
all’ennesimo rovescio strappato via. Un set pari e sotto di un break nel
terzo, l’esordio di Potito stava per trasformarsi in una Polonia-bis, col
tracagnotto marocchino sempre più alto e bello e Starace sempre più chino
sulla schiena. Poi è successo che l’ex grande Younes, dalla panchina, si
è fatto arrivare un piatto di pasta e ha commentato ad alta voce: "Tra
dieci minuti scoppia, meglio vuotare il piatto in fretta". Non si
riferiva al nostro, ma al suo, e aveva ragione.
Purtroppo per capitan Alami, questo El
Aynaoui è rimasto elegante, gentile e arguto, ma ha smarrito la polvere
da sparo. Tira a salve. Invece Volandri getta le granate di là dal campo
e raddoppiare il vantaggio procurato da Potito è stato uno scherzo. Oggi
il doppio: se possibile, il divario agonistico sarà ancora maggiore. Vietato
perdere un set. (f.f.)
L’Italia di Volandri parte alla carica.
La prima giornata dell’incontro di Davis contro il dimidiatusMarocco
sarà decisiva, per due ragioni. La prima è legata alla forma, in crescendo,
di Younes El Aynaoui: quello visto settimane fa contro il nostro numero
uno, a Casablanca, è il lontano parente del giocatore che ha sfiorato i
top ten. Lento, impreciso, fuori giri col dirittone, meno incisivo col
servizio, nei guai col rovescio bimane alternato a un backlento
e innocuo, Younes dovrà dare il centodieci per cento per tenere il passo
del nostro numero uno. Dovesse mai aver ritrovato il gioco che mostrava
prima del lungo infortunio l’Italia sarebbe in difficoltà.
La seconda è l’incognita El Aarej: e sì
che capitan Alami ne loda il talento, ma sinora il buon Mounir non ha mostrato
coi fatti le presunte doti da top player. Ben anche incontrasse uno Starace
spento come spesso si è visto in questa stagione non si capisce come i
suoi progressi possano essere bastevoli per portare un punto ai nostri
ospiti.
Vero è che in Coppa Davis succede di tutto
e, per non cadere negli errori passati, sarà meglio tenere appesa sul seggiolino
dell’arbitro una foto del match point di Fyrstenberg contro Starace, in
quell’incredibile Italia-Polonia dello scorso anno, e darvi un’occhiata
ai cambi di campo. A proposito di scaramanzie: è con sollievo e buonumore
che accogliamo la notizia del ritorno di Giampiero Galeazzi alle dirette-fiume
dal Foro Italico. Certo, non commenterà i campioni del Masters Series né
il World Group di Davis, e non lo sentirà chi non è dotato di antenna
satellitare,
ma il ricordo della sua voce ad accompagnare gli anni fausti delle imprese
di Camporese, Gaudenzi e soci non potrà che portarci bene. (f.f.)
Tra domani e venerdì l’Italia cercherà
il lasciapassare per lo spareggio del World Group di Coppa Davis. Un cammino
iniziato due anni fa, con la sconfitta contro il Marocco di El Aynaoui
e Arazi, e approdato al Foro Italico, in concomitanza con le qualificazioni
del Masters Series del Foro Italico. Gli azzurri, nonostante l’impegno
incombente, hanno risposto alla chiamata di capitan Barazzutti e l’Itadavis
schiererà i suoi due migliori giocatori: Filippo Volandri e Potito
Starace. Per contro i nostri ospiti marocchini non assomigliano al
team che, nel 2003, ci battè con un El Aynaoui in gran forma e un Arazi
ispirato. Il talentuoso Hicham, appena operato al polso, non sarà della
partita e il lungagnone Younes, invecchiato e lontano dai campi per più
di un anno, non fa più paura. Difficile che possano accadere sorprese anche
perché, nella remota ipotesi di un El Aynaoui competitivo, il doppio del
Marocco è sempre stato una spina nel fianco di capitan Alami per la pochezza
di Mounir El Aarej. (f.f.)
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