di Gabriele Riva – foto Ray GiubiloLar ry Scott si dà al basket
di Gabriele Riva – foto Ray Giubilo

Lar ry Scott si dà al basket. Lascia il tennis e diventerà il commissioner della Pac-10 dell’Ncaa. Vale a dire uno dei gironi (noi qui lo chiameremmo così) del campionato cestistico americano per college. Mr Scott prenderà possesso del suo nuovo ufficio a Walnut Creek, passando dal sole della Florida a quello della California, a partire da luglio. Gestirà uno sport business che in America vale molto, moltissimo. Forse, cestisticamente parlando, equipollente a quello Nba. Negli ultimi anni le fasi finali del campionato universitario infatti, la cosiddetta March of Madness della primavera statunitense, hanno totalizzato ascolti televisivi pari a quelli di Lakers, Celtics e compagnia bella. Totalizzando anche punte, durante le Final Four, le finalissime, superiori a quelle delle stesse finali Nba. E quella conference in particolare, la Pac-10 (che comprende università storiche come Stanford, Ucla e University of California) è una delle più fascinose ricche, e prestigiose. Come a dire: se non sei uno bravo per davvero, lì non ti prendono.

E Larry il suo compito negli ultimi sei anni di reggenza Wta l’ha fatto eccome. Il Tour, sotto la sua guida, ha guadagnato molto di più con gli sponsor e ha saputo vendere un’immagine di sé estremamente migliore. E’ riuscito a fare in modo che i montepremi fossero equiparati a quelli dei tornei maschili e, non ultimo, ha improntato la più grossa riforma di calendario di sempre. Proprio quella che ha mezzo rivoluzionato il circuito quest’anno e che non gli ha certo fatto mancare qualche critica. Ma a lui va accreditato l’attuale nome del circuito, perché quella sponsorizzazione con Sony Ericsson è la più grande operazione, in termini di vil denaro, mai realizzata per uno sport femminile. Qualcosa come 88 milioni di dollari in sei anni. Dev’essere stato questo uno dei motivi che hanno portato John Hennessy, presidente della Stanford University (tra le più prestigiose negli States) a dire che “Larry era il più qualificato e il più innovativo tra i candidati che potessero sostituire un grande leader come Tom Hansen (in carica da 26 anni, n.d.r.)”.

"Sono onorato d’aver ricevuto questa proposta – ha detto il futuro commissioner – è una bella sifda quella di conciliare gli interessi sportivi e personali degli atleti-studenti con quelli economici della conference". Nel tennis, l’ultimo compito di Mr Scott da Ceo Wta sarà quello di trovare, di trovarsi e di trovarci un degno sostituto.  

LEGGI L’INTERVISTA A LARRY SCOTT (New York City, agosto 2008)

LARRY SCOTT, CURRICULUM VITAE
– Ha lavorato sia per l’Atp, in passato (ha contribuito a rendere la Masters Cup uno degli eventi sportivi di maggior successo al mondo ed è stato fondamentale nel rinnovo della partnership storica con la Mercedes), che per la Wta (oggi)
– Diventa Chairman e Ceo della Wta il 16 aprile 2003
– E’ il fautore della più grande sponsorizzazione di sempre sia nello sport femminile che in quello professionistico (88 milioni di dollari per sei anni grazie all’accordo con Sony Ericsson) e sempre sotto di lui sono arrivate le grandi sponsorizzazioni per macroarea (Whirlpool per l’Europa, Dubai Duty Free per l’Asia e il Medio Oriente)
– E’ stato un giocatore professionista. Nel 1987 ha raggiunto il suo best ranking: 210
– Viene da New York, ha una Laura ottenuta ad Harvard, oggi vive in Florida con la moglie Cybille e ha tre figli