Roger Federer è in finale anche
a Miami e se vince può bissare il successo dell’anno scorso, ma non solo
Roger Federer è in finale anche
a Miami e se vince può bissare il successo dell’anno scorso, ma non solo.
Giocherà contro Ljubicic che ha battuto Nalbandian.
Oggi la finale
femminile tra Sharapova e Kuznetsova
Dopo
un’ora e mezza spaccata di gioco Svetlana Kuznetsova è
diventata
la prima russa ad aggiudicarsi il torneo di Miami, e non solo. Oltre al
cospicuo assegno che ammonta attorno ai 530.000 dollari, anche la soddisfazione
di entrare a far parte delle Top 10. La ventenne di San Pietroburgo
infatti da lunedì occuperà la decima posizione del ranking
mondiale Wta,
giusta ricompensa per un torneo giocato a livelli altissimi. Ricordiamo
infatti che la Kuznetsova ha battuto una Martina Hingis in forma smagliante
annullandole anche un match point nel tie-break del terzo set e poi in
semifinale la numero uno del mondo, nonché sua compagna di doppio, Amelie
Mauresmo. La finale come detto è durata 90 minuti e Maria
Sharapova
ha dovuto accontentarsi dei punti e del prize money riservati alla finalista,
è sfumata però la caccia alla storica doppietta Indian
Wells-Miami. Sul
match point la Kuznetsova ha risolto il match con un ace, proprio come
gli era capitato quando vinse gli Us Open nel 2004. "Ho cambiato il
movimento del mio servizio a inizio stagione e quindi mi volevo concentrare
al massimo prima di servire, soprattutto sui punti importanti, è andata
bene" ha detto Svetlana. La Sharapova invece ne ha fatto un discorso
di fisicità e atletismo "Non è stato facile mantenere i suoi
livelli,
era capace di giocare e vincere dei punti durissimi e ripetersi subito
dopo". L’ultima parola alla vincitrice: "Volevo solo gicarmela
al meglio, nient’altro. Pensavo che se non potevo attaccarla, dovevo star
dietro e lottare difendendomi, volevo davvero tanto vincere questo trofeo"
ha commentato Svetlana Kuznetsova.
Per quanto riguarda la finale maschile
che si iocherà questa notte, non accenna a voler finire la striscia
positiva
nei Masters Series di Roger Federer che anche in semifinale si sbarazza
dello spagnolo David Ferrer in due set durati solo 59 minuti. Lo svizzero
è anche stato costretto a recuperare un break nelle prime fasi del
secondo
set ma questo non è servito ad allungare la partita. Nell’altra
semifinale,
Ivan Ljubicic, ha superato in un’ora e 11 minuti l’argentino David
Nalbandian raggiungendo la terza finale di un Masters Series della sua
carriera, le altre due le ha perse a Madrid e a Parigi, quando fu sconfitto
in ordine da Nadal e proprio da Federer. "Oggi è andato tutto per
il verso giusto – ha dichiarato Ljubo a fine match – a parte un challenge
che ho richiesto su un break point a mio favore. A parte questo, è stato
tutto perfetto". Indipendentemente da come andrà il match di domani
comunque il croato si troverà al quinto posto del ranking, miglior
risultato
della sua vita. Vincere o perdere dunque in termini di classifica non gli
farà molta differenza, anche perché i numeri non sono molto
confortanti
per il croato: dei dodici incontri fin qui disputati contro Federer ne
ha portati a casa solo tre, e in più ci sono tutte le statistiche da
fenomeno
dell’avversario che, nelle finali del Master Series, ha cominciato a vincere
ad Amburgo nel 2004 e non ha più smesso. Re Roger è alla ricerca
ancora
di qualche numerino da scrivere sul libro dei record, come per esempio
l’ennesima doppietta Indian Wells-Miami, ma anche il back-to-back di vittorie
qui al Crandon Park, dopo quella del 2005, lottata e sudata contro un Nadal
in parabola ascendente. Nonostante tutto però lo svizzero fa pretattica
"Ljubicic serve benissimo e tira molto forte, dovrò stare attento.
A Indian Wells (dove l’aveva eliminato nei quarti, n.d.r.) ho dovuto giocare
il match migliore dell’anno per batterlo".
Per tenere sott’occhio tutto il torneo,
è sufficiente un click, eccovi il main-draw
maschile e il main-draw
femminile
di Gabriele Riva
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