E’ l’ultimo evento del Grand Slam dell’anno, è quello che vanta il più alto montepremi in tutto il calendario tennistico, è il primo major ad adottare la novità tecnologica dell’occhio di falco, è l’ultima occasione per vedere all’opera la leggenda di Agassi, è l’ulitma chance per gli italiani di far ben avendo grande visibilità. Tutto questo è l’Us Open 2006, lunedì il via
I riflettori si accendono sulla città che non dorme mai. L’ultimo major dell’anno prende il via lunedì 28 agosto, nel tardo pomeriggio per noi al di qua dell’atlantico. Si tratta di un Grand Slam e quindi come tale si porterebbe dietro già di per se tutto il fascino e il prestigio delle grandi, grandissime occasioni. Ma quest’anno c’è qualcosa in particolare. Del piano tecnico vedremo poi, cominciamo da quella che si può chiamare cornice. Facciamo due conti in tasca alla USTA, la federazione americana che organizza l’evento di Flushing Meadows e che elargirà, solo in montepremi, la bellezza di 18,5 milioni di dollari. Ma non finisce qui perché gli americani quando fanno le cose non le fanno in grande, ma in grandissimo. E allora un altro paio di milioncini vanno via per i vincitori delle Us Open Series. Il giocatore e la giocatrice che, abbinando i risultati dell’Open degli States a quelli del circuito americano estivo, avrà totalizzato il maggior numero di punti si "beccherà" un altro milione, bonus! Eccolo qua dunque il tennis dei paperoni che si prende residenza nel Queens. Altra novità, l’occhio di falco. Quella sorta di moviola in campo su richiesta dei giocatori che abbiamo imparato a conoscere con un po’ di sorpresa a Miami e cui ci siamo abituati tra Toronto e Cincinnati fa il suo debutto in un evento del Grande Slam. Per chi non sapesse come funziona un piccolo riassunto. Ogni giocatore che voglia contestare una decisione arbitrale può farlo (due volte a set, più una nei tie-break) richiedendo che la palla sia mostrata sul grande schermo dello stadio con una tecnologia che elimina ogni possibilità d’errore. Una buona spruzzata di fascino extra la regala il fatto che i campi di New York saranno gli ultimi a vedere le gesta di un immortale della racchetta, il Kid di Las Vegas, Andre Agassi. Lui che ha già reso noto che dopo Flushing Meadows lascerà tutto e che in giugno ha già salutato l’erba di Sua Maestà a Church Road, non correrà certo per la vittoria finale, forse faticherà per arrivare alla seconda settimana, ma con uno stakanovista fenomeno come lui non si può mai dire e chissà che regali ancora qualche emozioni prima che scorrano i titoli di coda. E poi c’è da capire se i segnali lanciati dagli ultimi due Masters Series disputati (Toronto e Cincinnati) sono attendibile o se valgono più o meno come il due di picche. Lo stradominio di Federer e Nadal ha trovato un argine, un argine costruito sui nuovi volti del tennis mondiale. Andy Murray, Richard Gasquet, Tomas Berdych, tutta gente che può mettere in difficoltà la coppia delle meraviglie. E come lasciare da parte A-Rod, che ha appena vinto il titolo dell’Ohio, o Juan Carlos Ferrero, rinato sul cemento americano (forse perché ha perso più di qualche chiletto e quindi riesce ad "incontrare" meglio la palla sul veloce)? Fuoco di paglia o vero cambiamento? Si vedrà. E poi nel tabellone femminile, Amelie mauresmo, che parte con la "uno", cercherà di bissare il successo di Wimbledon per trovare una tripletta dal retrogusto federeriano (dopo le vittorie in Australia e, appunto, a Londra). Per farlo, un’avversaria in meno lungo la via. La detentrice Kim Clijsters con un polso a pezzi non ci sarà, in compenso sarà l’altra belga, Justine Henin, la candidata numero uno a mettere i bastoni fra le ruote di Amelia. Occhio però a Miss Sharapova che ha nel mirino il titolo e il milione extra delle Us Open Series e a Martina Hingis, da una settimana nuovamente membra di quel club élitario che si chiama Top 10. In sei mesi, Martina, ha scalalto le classifiche, lei lo aveva detto a gennaio, ma in quanti le avevano creduto? Capitolo Italia. Ai nastri di partenza un mezzo battaglione per le nostre abitudini precedenti: 7 ragazze (di cui due teste di serie: Schiavone e Pennetta) e 6 ragazzi. Il tutto fa 13 ma la sorte non è stata molto favorevole negli abbinamenti. Due su tutti: Francesca Schiavone contro Romina Oprandi, un derby che avremmo voluto vedere più in là nel tabellone e Maria Elena Camerin al primo turno contro Justine Henin.
di Gabriele Riva
I TABELLONI DEGLI US OPEN 2006
Main-draw maschile – Pdf
Main-draw femminile – Pdf