di Gabriele Riva – foto Ray Giubilo E’ stata una bella partita, solo per un set. Il primo. Tutto grazie a Roger. Un tennis fatto di accelerazioni e punti vincenti, spesso anche spettacolari. E’ così che il 27enne svizzero si è aggiudicato il quinto titolo consecutivo a New York (come era riuscito nella storia solo a Bill Tilden), il 13esimo major in carriera. E’ vicino a Pete Sampras ora, ne manca solo uno per eguagliare il record di Pistol Pete. Nel secondo set la partita è calata d’intensità. O meglio, Federer è calato d’intensità; ha cominciato a muovere meno bene i piedi e a perdere efficacia. Non abbastanza da far rientrare nel match Murray, all’esordio in una finale Slam. I primi dieci game del match, come detto, sono stati a senso unico: 6-2 2-0 Federer, poi però il break che ha rimesso in partita Andy. Il break decisivo così, arriva solo sul 6-5 Rogi, quando i punti contano e quando il numero 2 del mondo (fa strano, chiamarlo così, nonostante le tre settimane trascorse dal sorpasso di Nadal) ha mostrato sprazzi di primo set. | ||
Us Open 2008 – Federer è tornato. New York lo fa grande
di Gabriele Riva – foto Ray GiubiloPare
di essere tornati indietro di un anno buono