di Gabriele Riva – foto Ray Giubilo Non c’è da discernere tra inglesi e non inglesi, per tutti la partita clou di oggi è Nadal-Murray. Certo, per i figli dell’Inghilterra ha un sapore speciale perché il nuovo Henman (per emozioni suscitate, non certo per somiglianze tennistiche) ha la possibilità di giocarsi le sue carte per entrare in semifinale, che manca ai padroni di casa proprio dai tempi di Timbledon. Certo, a mente lucida sembra che non ci sia poi tanto da aspettarsi dallo scozzese, Rafa è in forma, trita e demolisce ormai da mesi e anche su un piano squisitamente tecnico le armi di Andy sembrano frecce spuntate per gli scudi di Nadal. Ma tutto questo non importa, l’attenzione sarà tutta lì, incanalata sul secondo match in programma sul Centre Court. A far da traino, come si direbbe in televisione, Sua Maestà Federer. Rogi è atteso da un turno in linea di principio non semplice contro Mario Ancic, uno che sia era fatto conoscere ancora teenager proprio su quest’erba e che di certo Wimbledon esalta. Ma è vero anche che il croato arriva da un match maratona, quello che lo ha visto rimontare e prevalere su Fernando Verdasco e che è terminato 13-11 al quinto parziale. Sul campo numero 1 invece i due quarti meno “nobili”, per usare una terminologia british. Aprono le danze Feliciano Lopez e Marat Safin e le chiuderanno i due meno attesi degli ultimi otto di questa edizione: il tedesco Rainer Schuettler e il francese Arnaud Clement. Detto dei quarti ancora da svolgere del tabellone “Gentlemen”, resta da dire dei quarti, svolti, nel tabellone rosa. Un draw rimasto orfano delle prime quattro teste di serie e per questo un po’ insipido. A dar un pizzico di sapore, la cinese Jie Zehng, una specie di spezia orientale. E’ lei che si candida a interpretare il ruolo di novella Bartoli, che nel 2007 aveva battuto un’irriconoscibile Justine Henin per centrare una finale che nemmeno avrebbe potuto immaginare nei sogni più belli. Questa volta però al posto della minuta Justine, c’è Serena Williams a fare da guastafeste e potrebbe non essere la stessa cosa. Dall’altra parte del tabellone si resta in famiglia, nel senso che c’è Venus a presidiare l’area. Venere, che in due set si è liberata di Tamarine Tanasugarn, se la vedrà con Elena Dementieva. Un finale da tutto in famiglia resta dunque ipotesi più che probabile nonostante la tendenza di questo 2008 a sovvertire le aspettative e a – si parla di tennis al femminile, ben inteso – lasciarci spesso a bocca aperta. |
Wimbledon 2008 – Le Williams puntano al “tutto in famiglia”
di Gabriele Riva – foto Ray GiubiloNon
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