a | Sia ben chiaro, avete sbagliato
cantone se pensate che il tennis sia roba per pappamolla. “ Fine del tennis
all’acqua di rose: l’evoluzione del tennis è tale, da ridurre al minimo
le possibilità dei giocatori fisicamente inferiori. Passò il tempo dei
comodi palleggi; dell’interminabile palleggiare; del geloso presidiare
la linea di fondo; il tempo delle rare corsette… Ora è un giocare più
atletico, più energico, più maschio.” E se per maschio intendete “ il
maschio” beccatevi intanto questa splendida istantanea di Benito che scia;
c’è sempre un po’ di montagna sulla nostra rivista ( £. 3 per ogni numero
sciolto). Se un meraviglioso Palmieri vince a Milano gli Internazionali d’Italia, questo è l’anno di De Stefani. Il veronese figlio di famiglia va in finale a Milano, a Montecarlo e in “ semi” a Parigi. Qui supera Merlin che è un bel giocatore e nei quarti affronta Fred Perry: “Ai continui attacchi dell’inglese, De Stefani rispondeva con i suoi perfetti colpi passanti (per forza, tirava due diritti, passandosi la racchetta da una mano all’altra! N.d.R. ) e dimostrava di avere un morale più solido dell’avversario il quale poi nel 3° set, tentando di riprendere un colpo smorzato di De Stefani, si produceva una distorsione alla caviglia che lo metteva in condizioni nette di inferiorità. Comunque a giudizio unanime De Stefani è stato superiore a Perry…” Era già, intendiamoci, il Perry del suo 1° Wimbledon vinto contro il gentleman australiano Crawford e Giorgio doveva essere davvero un gran bel lottatore. Cederà al vincitore, il grandissimo barone Von Cramm, ma solo al 5° set. Purtroppo la Davis non ci è amica e siamo eliminati dalla Cecoslovacchia. Non può mancare l’appuntamento col tennis palermitano. Il T.C. Palermo consta di una bellissima palazzina, di un campo centrale e di altri otto campi in costruzione. Il presidente, Manfredi Titone, non è uomo da prendersi sottogamba: alterna corse in fuoribordo ad altri sports non meglio identificati. E vigila sul buon andamento del circolo che gli è stato affidato. Dopo una simile panoramica, siete da considerare ragguagliati sull’attività tennistica del Sud almeno fino a dopo la guerra. Nel torneo juniores di Livorno, caso mai dovesse interessarvi, “La vittoria ha arriso al Balilla Nardi Mario che ha battuto il Balilla Ferrari Tonino dopo una partita combattutissima”. (Filippo Melzi d’Eril)
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1934 – De Stefani sfida Perry
aSia ben chiaro, avete sbagliato cantone
se pensate che il tennis sia roba per pappamolla