di Daniele Rossi – foto Getty Images
A poche settimane dalle World Finals di Londra e dunque al tramonto della stagione, è interessante verificare i cambiamenti avvenuti in questo ultimo anno. A un primo sguardo si intuisce che rispetto al 2008 le variazioni sono state poche, ma tutte significative.
Con la classifica del 20 Ottobre 2008 alla mano, notiamo che le prime quattro posizioni sono ad appannaggio dei soliti noti, ma che il re è riuscito a riconquistare il trono. Roger Federer è tornato numero 1 e con il Nadal incerto e fiacco di questo finale di stagione, la sensazione è che possa rimanerci ancora a lungo. Proprio Fedex nel 2008 era riuscito a salvare la stagione in extremis, aggiudicandosi l’ultimo Slam disponibile, ma in pochi avrebbero scommesso in un ritorno in vetta così prepotente.
Al contrario Nadal, che sembrava destinato al dominio incondizionato, si ritrova spodestato e con un futuro a tinte fosche. Il Rafa visto nell’ultimo scorcio di stagione non è nemmeno lontano parente del minotauro che si mangiava gli avversari, ammirato un anno fa e nei primi mesi del 2009. Ha perso molti chili e soprattutto quell’aura di invincibilità che si era creato. Arriva quasi sempre in fondo ai tornei, ma i più forti ormai hanno capito come batterlo. L’anno scorso diede forfait alla Masters Cup per i soliti problemi alle ginocchia, quest’anno potrà giocarsi le sue carte, ma il cemento indoor è la superficie a lui meno amica.
Come un anno fa, in terza e quarta posizione ci sono Djokovic e Murray. Le cose sono rimaste sostanzialmente invariate: il serbo e lo scozzese si sono confermati ad altissimo livello ma in due non hanno fatto una finale Slam. Federer e Nadal rimangono di un’altra categoria, la definitiva maturazione deve ancora completarsi.
Nel 2008 al quinto posto trovava spazio David Ferrer, frutto di un inizio di stagione spettacolare. Ora il maratoneta valenciano è precipitato sul 18° gradino, la festa per lui sembra finita. La casella di Ferrer è ora occupata da Juan Martin Del Potro. Di questi tempi nel 2008 era nono e poco più che una promessa, ma sembrava ancora immaturo e distante dai giovani virgulti Djokovic e Murray. E invece sappiamo tutti come è andata: Delpo vince a New York ed entra nel club degli immortali, alla faccia dell’odiato rivale scozzese e di tutti i detrattori, che lo etichettavano solo come un rozzo picchiatore.
Sorprende ma non troppo ritrovare Nikolay Davydenko dove l’avevamo lasciato, ovvero in sesta posizione. Il russo, che nessuno considera, si mantiene ad alto livello, nonostante quest’anno abbia patito parecchi problemi fisici. Sembra sempre che debba calare e sparire da un momento all’altro e invece trova punti e vittorie al momento giusto, che gli permettono di finire l’anno come Top 10 per la quarta volta consecutiva. Chapeau per Kolya.
Un’altra conferma al settimo posto, dove si trova Andy Roddick. L’americano tiene botta e la vittoria sfiorata a Wimbledon rimane una perla che in pochi si aspettavano, ma stanno arrivando in massa giovani forse più forti di lui, quanto riuscirà a resistere?
Un anno fa all’ottavo posto c’era David Nalbandian. Quasi ingiudicabile quest’anno: il grave infortunio all’anca lo ha lasciato fuori per quasi tutta la stagione, inevitabile la caduta al numero venti. Il suo posto è stato preso da Jo-Wilfried Tsonga, che nell’ottobre 2008 era quattordicesimo e un giovane spettacolare ma ancora discontinuo. “Cassius-Jo” ha fatto passi da gigante, si è dimostrato un vero giocatore e quando azzecca la giornata può travolgere chiunque.
Come detto, l’anno scorso in nona posizione c’era Del Potro, ora c’è un altro volto nuovo, ovvero Fernando Verdasco. Il “pin-up boy” non è più giovanissimo (26 primavere), ma nel giro di un anno ha scalato ben 7 posizioni. La vittoria di uno Slam sembra essere un traguardo fuori portata per lui, ma sta facendo costanti progressi sul piano del gioco e dei risultati. Rimangono dubbi per qualche blackout di troppo e il sospetto che abbia già raggiunto il suo massimo. Un anno fa, di questi tempi irrompeva nei Top 10 Gilles Simon. Nessuno riusciva a spiegarsi come questo gracile francesino, senza winner né fisico, potesse essere giunto così in alto. Il mistero rimane ma intanto “Gillou” ora è dodicesimo e dopo una prima parte di stagione opaca si sta finalmente riprendendo. Ma il balzo più significativo, a distanza di un anno, è sicuramente quello di Robin Soderling, fresco esordiente tra i magnifici 10. A questo punto della stagione 2008 era solo ventisettesimo e vinceva il torneo di Lione, dando significato a un anno fin lì abbastanza deludente. Il 2009 di Robin si commenta da solo. Tutti si domandano se durerà o se sarà il classico “One-Season-Man”. Ha 25 anni, quindi dovrebbe essere all’apice della maturazione psico-fisica, ma il suo gioco sembra davvero troppo mono-dimensionale e dipendente dal servizio per potersi mantenere a lungo ad alto livello. Ma non si può mai sapere, del resto un anno fa Federer sembrava un mezzo pensionato e Nadal, Djokovic e Murray i futuri vincitori di tutti gli Slam…
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