Dopo Venus si tira indietro anche la più piccola delle Williams. Al suo posto Vania King. Adesso non possiamo proprio perdere

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

La finale di Fed Cup tra Italia e Stati Uniti, perde un altro pezzo da novanta. Dopo Venus, la USTA (la federazione americana) è costretta a prendere atto del forfait della neo numero 1 del mondo, Serena Williams. Delle due sorellone, Serena era stata sicuramente colei che aveva palesato i dubbi maggiori alla vigilia delle convocazioni. “Giocherò se sarò in grado di muovermi” aveva detto Serena che, prima ancora di disputare la semifinale del Master contro la Wozniacki (oltre a quella di doppio), ha evidentemente valutato di non essere in condizione di partecipare, tra una settimana, all’ultimo atto di una competizione a squadre che alle Williams interessa molto poco.

A inizio settimana era stata Venus a rasentare il ridicolo, rispondendo con finto entusiasmo a chi le chiedeva della finale di Fed Cup: Se giocherò la finale? Certo che ci sarò. L’annuncio sarà dato presto, forse oggi o al più tardi domani. Oggi è lunedì, vero? Scusate, non so che giorno è oggi – aveva scherzato la più grande delle sorelle, che aveva anche dichiarato di non essere affatto preoccupata di giocare all’aperto nel mese di novembre. “Non mi spaventa nulla, ho giocato anche sotto la neve”.
Subito dopo le convocazioni diramate da Mary Joe Fernandez, a chi le chiedeva il motivo di questa inaspettato dietrofront, Venere era sembrata cadere dalle nuvole: “Sono sulla lista delle convocate?”chiosando ”eh, allora non posso giocare”.

Quasi a farci credere che la decisione fosse stata presa a sua insaputa. Ovviamente nessuno ha creduto a questa messa in scena di Venus, come nessuno avrebbe mai pensato che sua sorella potesse tirarsi indietro dopo l’ufficializzazione del line-up statunitense, che adesso sarà costituito da Vania King (sostituta di Serena e numero 78 del mondo, sconfitta in 4 dei 5 singolari disputati in carriera in Fed Cup), dalla doppista Liezel Huber, dalla giovanissima Melanie Oudin (numero 47 del mondo), decisiva nel primo turno vinto dagli Stati Uniti sull’Argentina, e da Alexa Glatch (numero 136) alla seconda apparizione consecutiva dopo la semifinale vinta sulla Repubblica Ceca, grazie anche ai suoi 2 successi in singolare.

Peccato, perché il probabile successo delle nostre giocatrici nella prima finale di Fed Cup disputata in casa (che garantirebbe al nostro team il numero 1 del mondo nel ranking ITF), sarà inevitabilmente offuscato dall’assenza di entrambe le sorellone contro cui sia Flavia Pennetta che Francesca Schiavone hanno dimostrato di poter giocare alla pari, al termine di un’annata comunque indimenticabile per le nostre eroine.

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