dal nostro inviato a Reggio Calabria Roberta Lamagni – foto Ray Giubilo
La macchina si è messa in moto. Con la consueta conferenza stampa “pre draw” – che precede il sorteggio – la finale mondiale di FedCup tra Italia e Stati Uniti ha ufficialmente preso il via. Accanto a capitan Barazzutti Roberta Vinci, Sara Errani, Flavia Pennetta e Francesca Schiavone.
I visi tesi, tirati, del nostro “dream team” parlano più delle loro parole. Non è facile passare da paladine nazionali in una sfida quasi impossibile contro la superpotenza americana (quella con le sorelle Williams in formazione) a protagoniste di un match giudicato da molti “imperdibile”.
Le dichiarazioni “palliative” di Corrado Barazzutti – “Non è tempo di pensare alle Williams, sarà un match comunque molto duro. Non dimentichiamo che gli Stati Uniti hanno raggiunto la finale con queste giocatrici” – evadono una ricerca di sicurezze che l’Italia sembrerebbe esigere. Ma ogni condottiero è fatto a suo modo, e non si può certo pretendere che “Barazza” si trasformi improvvisamente nel Mourinho del tennis rosa.
Qualche sorriso, una battuta sulle abilità della squadra a calcio-tennis (a detta di Flavia, Roberta sarebbe di gran lunga la migliore), ma i dubbi e le perplessità tutte psicologiche delle nostre emergono. “Ci è stata messa a disposizione una struttura buona – assicura Francesca – ma ancora i campi sarebbero da rivedere. Certo, rispetto a lunedì stanno migliorando giorno dopo giorno”.
Insomma, anche i campi in terra lenti, che la squadra aveva richiesto per affrontare “giocatrici molto più potenti e grosse di noi” (non di certo la piccola Oudin e l’alta ma esile Glatch), non soddisferebbero ancora appieno. Pretattica, direbbero alcuni…
Intanto Flavia rassicura sulla sua condizione: “Da lunedì mi sto allenando a pieno regime, due, tre ore senza problemi”. E Francesca, calata per un attimo la maschera impostata da conferenza stampa, sembra rilassarsi e riesce a strappare un sorriso alle compagne, nel tentativo di coinvolgere anche Vinci ed Errani, più spettatrici che protagoniste, oscurate dalle luci delle due prime donne: “Mi sento bene, oggi ho fatto match contro Flavia e le ho strappato un set. Però è anche vero che ne ho persi due con Robi e uno con Sara”. Brava Schiavo, anche questo serve a fare squadra…
© 2009 “Il Tennis Italiano” – Tutti i diritti riservati