La prima cosa certa per Marat è che Agassi riconsegni indietro tutti i titoli vinti. Conciso e diretto Safin non ci ha pensato due volte e ha dichiarato all’Equipe: “L’Atp ha permesso ad Agassi di vincere molti tornei, e molti soldi. Deve ridare indietro i trofei vinti, così come i soldi e i titoli del Grand Slam, se è un giocatore corretto come dice di essere deve chiudere questa storia”.

Ci va giù pesante il 29enne russo alla sua ultima stagione da Pro e che ha già deciso di non scrivere una autobiografia della sua carriera. Sono soprattutto le domande che Marat si pone a far riflettere di più, anche perché sono le stesse che girano nella testa di molti: “Perché mai Agassi abbai fatto questo? Forse per vendere più libri?”.

Dalle indiscrezioni trapelate dallo stesso Andrè sembra che l’autobiografia dal titolo “Open: An Autobiography”, uscita il 9 novembre, racconti che nel 1997, in momento di crisi della sua carriera e della sua vita, l’idolo americano abbia usato metanfetamine. L’Atp scoprì l’uso della sostanza stupefacente, ma non condannò il Kid perché “ingannata” da una lettera del tennista che spiegava di aver ingerito involontariamente la droga bevendo un cocktail contaminato.

Bugie quindi, enormi bugie, per salvaguardare carriera e fama che hanno reso Agassi, fino a qualche giorno fa, uno dei campioni di tennis più amati e apprezzati dal pubblico anche per la sua vita di marito (di Steffi Graff) e padre modello.

Stratagemma per vendere più copie? La domanda se l’è posta anche Venus Williams, ma andare a toccare un tema così delicato che infanga totalmente il nome del fuoriclasse statunitense è stato davvero coraggioso. Da parte sua Andre ha dichiarato che non riusciva più a vivere con un peso così grosso sulla coscienza e per questo ha deciso di confessare lo scomodo passato che si porta dietro.

E ora seguirà i consigli di Marat Safin e cercherà la redenzione riconsegnando i premi vinti? Difficile da credersi, soprattutto perché in quel brutto 1997 Andre Agassi non fu capace di vincere molto…