Il serbo vince l’ultimo match (76 63 su Nadal) del suo girone e adesso spera che lo svedese estrometta Davydenko. A Robin basta vincere un set per il 1° posto…
da Londra, Giorgio Spalluto – foto Getty Images

Ci risiamo. La tanto bistrattata formula del round robin potrebbe partorire questa sera un altro scenario che potrebbe prestare il fianco a più di qualche sospetto. A differenza di quanto accaduto ieri, infatti, uno dei 2 contendenti (Soderling), oltre ad essere già certo della qualificazione, scenderà in campo con la consapevolezza di dover vincere solo un set, per assicurarsi il primo posto del girone, evitando così di incrociare in semifinale Roger Federer. Ovviamente chi auspica un impegno massimale dello scandinavo è Novak Djokovic, il cui passaggio del turno passa necessariamente per un successo di Soderling che, così facendo, sarebbe l’unico degli 8 a chiudere la fase a gironi a punteggio pieno, lui che è il solo giocatore a non aver concesso alcun set.
Il serbo ha fatto il suo battendo quel che resta del numero 2 del mondo, ormai fuori dai giochi sin dalla sconfitta inflittagli da Davydenko due giorni or sono. Nadal, che si era presentato alla kermesse londinese con qualche flebile speranza di sorpasso ai danni di Roger Federer, potrebbe in linea teorica rischiare di perdere la seconda piazza, a vantaggio di Novak Djokovic, nel caso in cui quest’ultimo vinca il torneo.

Il serbo, come detto, non è ancora certo della qualificazione alla semifinale. Dovesse farcela, non dovrebbe avere comunque molte chance contro Roger Federer, almeno se in campo scenderà in campo la versione sbiadita vista all’opera quest’oggi, contro un demotivato Nadal che, dopo aver perso il primo set (il più brutto parziale di tutto il torneo, con complessivi 43 errori gratuiti, 23 per Nole, 20 per Rafa) al tiebreak, ha chiesto l’intervento del fisioterapista per un dolore alla schiena.

Ci mancava solo questo malanno allo sfortunato maiorchino, alla 4° sconfitta di fila (non succedeva dalla fine del 2003), la 9° contro un Top8 per un parziale di 17 set persi consecutivamente. L’ultimo big a essere stato infilzato da Nadal è stato proprio Djokovic, nell’epica semifinale di Madrid, durata oltre 4 ore. Gli strascichi di quel match (probabilmente il più bello del 2009) si sono fatti sentire per mesi, nelle gambe del maiorchino e nella testa del serbo.

Malgrado la vittoria odierna, in cui è sembrato andare avanti più per inerzia che per qualche rimasuglio di energie (ormai al lumicino dopo 97 match), Djokovic sembra in questo momento privo della vivacità che ne ha caratterizzato le ultime uscite pre-Master. Il saldo finale tra vincenti errori (-16 per Djokovic, – 23 per Nadal) la dice lunga sull’intensità e la qualità del match, deciso nel secondo set da un break del serbo nel quarto gioco.

Adesso a Nole non resta che attendere l’esito del match serale e sperare che Soderling non preferisca – magari dopo aver incamerato un set – risparmiare preziose energie in vista della semifinale di domani che potrebbe essere programmata nella sessione pomeridiana. Troppo fresco  il ricordo della semifinale persa da Murray lo scorso anno, dopo essersi spremuto ben bene il giorno prima contro Federer. Più che la formula, è la programmazione dei match a destare più di qualche perplessità.

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