Il baule e la valigia contenevano i poveri resti di una donna, la danese Emma Liven, uccisa e fatta a pezzi dai Goold. Lui giocò la “semi” a Wimbledon…

di Daniele Belloni

 

Fu il cattivo odore a incastrarli. Arrivati alla stazione di Marsiglia, Sant Leger Goold e signora avevano pregato un facchino di occuparsi dei bagagli, un baule di medie dimensioni e una valigia, che desideravano fossero inoltrati a Londra. Sebbene la coppia paresse distinta – lui un filo impettito come deve essere un baronetto del Regno Unito, lei sarta non priva di un certo fascino – il lezzo insospettì il facchino.

In effetti baule e valigia contenevano i poveri resti di una donna, la danese Emma Liven, uccisa e fatta a pezzi dai Goold. Secondo la ricostruzione della gendarmeria, il delitto era stato compiuto a Monte Carlo, dove i Goold tentavano la fortuna al gioco vivendo di espedienti e piccoli furti.

La Liven aveva concesso loro un prestito svanito puntualmente sul panno verde e quando si era presentata per reclamarne la restituzione aveva innescato un alterco finito nel sangue. Quasi tre decadi prima, correva l’anno 1879, Goold era stato a un passo dalla gloria tennistica.

Campione nazionale irlandese in carica, arrivò a Wimbledon sull’onda di un gioco aggressivo, proiettato costantemente a rete, rivoluzionario rispetto ai lunghi scambi dal fondo che erano la norma di quei tempi.

Il pubblico londinese lo adottò subito e la sua fama crebbe via via che batteva nettamente un avversario dietro l’altro. La corsa di Goold si interruppe solo nella finale del torneo All Comers che designava lo sfidante del defending champion Frank Hadow. Lì si imbatté nel reverendo John Hartley, la cui regolarità non venne scalfita dall’irruenza dell’atletico irlandese. Hartley doveva poi aggiudicarsi anche il titolo di Wimbledon dato che Hadow rinunciò a difenderlo.

La carriera di Sant Leger Goold durò poco, già quattro anni dopo era scomparso dal circuito per riemergere come assassino la mattina del 6 agosto 1907, alla stazione di Marsiglia. Finì i suoi giorni sull’Isola del Diavolo, sopravvivendo solo un anno nella colonia penale francese al largo della Guyana. Tutta colpa del cattivo odore.

 

Sopra, una rara foto di st. Leger Goold. A fianco un disegno: in campo a Wimbledon dove fu semifinalista nel 1879

 

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