di Fabio Bagatella – foto Getty Images
Era dai tempi di Jimmy Connors che un “vecchietto” non si aggiudicava un incontro nel circuito Atp. Nel 1995 Jimbo, alla veneranda età di 42 anni, superò un turno ad Halle. Nella settimana appena trascorsa Younes El Aynaoui, 38 anni da Rabat, non è stato da meno nel torneo di Doha. Per il marocchino doveva essere il match d’addio, molto probabilmente invece lo rivedremo in primavera a Casablanca.
Alla vigilia del Qatar ExxonMobile Open ($ 1,024,000; cemento), Karim Alami, direttore del torneo, connazionale e grande amico di Younes, aveva annunciato le wild card. Tra queste spiccava il nome di El Aynaoui: “Younes ci ha chiesto una wild card perché vuole chiudere la carriera a Doha” – aveva riferito Alami – “Ha pensato che questo torneo fosse il luogo adatto per dire addio, gli è rimasto nel cuore”. Il 38enne di Rabat, vincitore in Qatar nel 2002, ritornava alle gare ufficiali dopo quasi un anno e mezzo. Sconfiggendo al primo turno con un duplice tie break il 26enne statunitense di origini hawaiane Ryler DeHeart (no. 241 Atp), El Aynaoui è diventato il secondo tennista più anziano a vincere un match nel circuito maggiore. Davanti a lui solo l’eterno Connors. Per Younes 16 ace e tanta voglia di divertire e divertirsi di fronte a una miriade di bandiere marocchine.
Al termine è stata festa grande: sul campo e sugli spalti con papà Younes e Noam, l’ultimo arrivato di casa El Aynaoui, stretti in un tenero abbraccio. “E’ sempre dura quando pensi potrebbe essere la tua ultima vittoria” – ha dichiarato El Aynaoui in conferenza stampa – “io mi diverto ancora con la racchetta in mano, mi alleno ancora con piacere. Ma devo essere a casa. Il posto dove mi sento meglio. Spero di avere la possibilità di giocare anche a Casablanca”. Al secondo turno l’uscita di scena: 3-6 1-6 contro il belga Steve Darcis, 122esimo del ranking ma reduce dalla netta vittoria (6-4 6-1) nel match d’esordio contro il quotato spagnolo Gillermo Garcia-Lopez, (n. 44 Atp e 8 del seeding). La gioia per la vittoria contro l’americano era ancora nell’aria, la sconfitta non poteva essere che indolore. Appuntamento a Casablanca per il bis?
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di Fabio Bagatella – foto Getty Images
Younes El Aynaoui nasce a Rabat il 12 settembre 1971. Inizia a giocare a tennis a sei anni. Nel 1990 si reca a Bradenton per visitare la famosa Accademia di Nick Bollettieri. Dopo una settimana decide di passare al professionismo ma di continuare ad allenarsi in Florida. Per permettersi di restare con Bollettieri sino al 1992 fa di tutto: guida il bus dell’Accademia, si occupa della pulizia degli impianti, della cordatura delle racchette, della sorveglianza degli iscritti di tenera età…
Nel 1993 ottiene il suo primo grande risultato al torneo di Casablanca dove cede in finale all’argentino Perez Roldan. L’anno dopo arriva negli ottavi al Roland Garros partendo dalle qualificazioni. Nel 1996 colleziona altre tre finali Atp: Doha, Jakarta e Amsterdam prima che la rottura dell’anca lo costringa all’inattività fino al 1998. Younes riparte praticamente da zero: la ripresa è lenta ma costante. Nel 1999 trionfa ad Amsterdam, il suo primo torneo Atp di livello superiore, nel 2000 raggiunge i quarti di finali agli Australian Open; nel 2001 vince a Bucarest ed è finalista a Lione e Amsterdam; nel 2002 incamera Monaco e Doha raggiungendo i quarti agli US Open.
Nel 2003 i quarti di finali a Melbourne e New York gli consentono di chiudere la stagione al suo best ranking di sempre: numero 14. Proprio in Australia gioca il suo miglior tennis di sempre. Negli ottavi demolisce in quattro set con 33 aces l’allora numero uno mondiale Hewitt. Nei quarti contro Roddick (futuro leader ATP nel 2003) cede solo dopo una memorabile maratona di cinque ore persa 21-19 al quinto set. A partire dal 2004 inizia una lunga catena di infortuni che, assieme all’avanzare dell‘età, determina il rapido declino del marocchino. Il ritiro sembra dietro l’angolo ma Younes non vuole arrendersi anche se i problemi fisici proseguono: nel 2007 batte Thomas Johansson a Doha, nel 2008 vince il challenger di Chiasso e raggiunge le semifinali a Monaco. Alla fine del 2009 partecipa alla tappa londinese dell’ATP Champions Tour, il circuito che riunisce i tennisti del passato. All’inizio del 2010 il ritorno nel circuito maggiore per il saluto finale.
Dotato di buoni fondamentali e di un gran servizio El Aynaoui è stato capace, con impegno e tenacia, di maturare tennisticamente raggiungendo il suo top dopo i trent’anni. Purtroppo la sua carriera è stata fortemente penalizzata dai numerosissimi infortuni.
Sposato dal 1997 con Anne Sophie e padre di tre figli, Younes è un personaggio estremamente celebre in Marocco. Re Mohammed VI gli ha conferito la medaglia d’oro, il riconoscimento più importante per uno sportivo marocchino. Nel 2003 i lettori del noto quotidiano locale “L’Economiste” lo hanno preferito al primo ministro e al plurimedagliato del mezzofondo, Hitcham El Guerrouj, come modello da seguire per la società. Al campo centrale del Royal Tennis Club di Marrakech è stato persino dato il suo nome. Dopo tutto Younes è il tennista di origine arabe più vincente di tutti i tempi…
El Aynaoui, dal canto suo, cerca di ripagare i numerosi attestati di stima del suo paese con il concreto impegno per i connazionali più bisognosi. Tra i progetti della sua organizzazione no-profit (la “Younes El Aynaoui Foundation”) la raccolta di fondi per i bambini marocchini che vivono negli orfanotrofi e per la costruzione di impianti sportivi nelle aree più disagiate della nazione nordafricana.
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Nome e cognome | Younes El Aynaoui |
Data di nascita | 12 settembre 1971 |
Età | 38 anni |
Luogo di nascita | Rabat (Marocco) |
Nazionalità | Marocchina |
Residenza | Rabat |
Altezza | 193 cm |
Peso | 86 kg |
Professionista dal | 1990 |
Gioco | Destrorso (rovescio a due mani) |
Titoli ATP (singolo) | 5 (1999: Amsterdam; 2001: Bucarest; 2002: Doha, Casablanca, Monaco) |
Finali ATP (singolo) | 11 (1993: Casablanca; 1996: Doha, Jakarta, Amsterdam; 1998: Santiago; 2000: Bogotà; 2001: Amsterdam, Lione; 2002: Dubai, Bastad; 2003: Casablanca) 2003: Indian Welles; 2004: Vina del Mar) |
Titoli/Finali ATP (doppio) | 0 |
Miglior classifica ATP (singolo) | No. 14 (3 novembre 2003) |
Miglior classifica ATP (doppio) | No. 85 (14 luglio 2003) |
Miglior risultato Australian Open (singolo) | Quarti di finale (2000, 2003) |
Miglior risultato Roland Garros (singolo) | Ottavi (1995, 2000) |
Miglior risultato Wimbledon (singolo)
| Terzo turno (2000, 2001, 2003) |
Miglior risultato US Open (singolo) | Quarti di finale (2002, 2003) |
Matches vinti/persi ATP+Grande Slam (singolo) | 264/226 |
Matches vinti/persi ATP+Grande Slam (doppio) | 24/55 |
Matches vinti/persi Coppa Davis | 28/19 |
Guadagni totali in carriera | $ 4,023,729 |
Stato civile | Sposato con Anne Sophie dal 1997 (3 figli: Ewen, Neil, Noam) |
Sito internet |
a cura di Fabio Bagatella – foto Getty Images