di Giorgio Spalluto – foto Getty Images
Un torneo mai come quest’anno povero di stelle, ha avuto nel suo epilogo il momento più alto con 2 finalisti di assoluto prestigio, ultimamente caduti in disgrazia per motivi decisamente diversi, e per questo non accreditati di alcuna teste di serie. Da una parte Marcos Baghdatis, l’isolano dal faccione mediterraneo e mediorientale, ma dal fisico troppo fragile per consentirgli una certa continuità ad alti livelli; dall’altra quel meraviglioso talento sprecato di Richard Gasquet, miracolato da Pamela, nella vicenda della squalifica per doping, poi derubricata per un curioso abuso di cocaina per osmosi…
Il pubblico, come spesso capita in Australia, non poteva che schierarsi dalla parte del cipriota che, persa la sponsorizzazione con Adidas, ha deciso di promuovere, tramite il suo abbigliamento, il suo minuscolo paese. Si parte con il francese che perde il primo turno di battuta, regalando un vantaggio che il cipriota difenderà per tutto il primo set, vinto meritatamente da Baghdatis per 6-4 su un Gasquet troppo spesso lontano dalla linea di fondo per poter prendere in mano il pallino del gioco.
Il match viene interrotto per pioggia a inizio secondo set per un’ora e 22 minuti. La pausa fa bene al transalpino che mantiene con buona sicurezza i propri turni di battuta e ottiene nel 4° gioco il primo break della sua partita, che gli consente di issarsi fino al 5-2.
Come troppo spesso gli è accaduto in carriera, il francese smarrisce la prima di servizio proprio nei momenti topici del match e Baghdatis è bravo ad approfittarne. Nei primi 2 punti dell’ottavo game, Marcos mette a segno un passante di dritto ed un lob di straordinaria bellezza che preludono al controbreak del 5-4. Si giunge al tiebreak con Gasquet che strappa subito un minibreak all’avversario portandosi sul 2-0; segue il solito, quasi prevedibile, black-out farcito da 2 doppi falli consecutivi che l’allievo di Eduardo Infantino concretizza alla grande, mettendo a segno un parziale di 7 punti di fila.
Il cipriota, che solo 4 mesi fa era fuori dai primi 100 del mondo ed era costretto a dimenarsi nel circuito challenger, può festeggiare il 4° alloro di una carriera che proprio in Australia, con la finale colta a Melbourne nel 2006, sembrava poter essere molto più ricca di successi di quanto in realtà non è stata.
A Melbourne, dopo Atene e Salonicco, la più grande metropoli greca del mondo, non sarà certo il supporto del pubblico a mancare al cipriota che, con questo successo, salirà alla posizione numero 31 del mondo, ma non potrà contare su una testa di serie agli Open di Australia. A sperimentare il ritrovato entusiasmo di Baghdatis sarà al primo turno, il nostro Paolino Lorenzi, all’esordio in uno slam. Superato il toscano e Ferrer al secondo turno, si profilerebbe all’orizzonte il remake di quel match del 2008 contro Hewitt (battuto questa settimana proprio a Sydney), iniziato alle 23.47, e vinto dall’australiano 6-3 al quinto, quando a Melbourne erano 4.33 del mattino. Nel caso dovessero davvero rincontrarsi, il match sarà ancora programmato nella sessione serale. Per fortuna da quest’anno, anche a Melbourne non dovrà essere necessariamente il match maschile a chiudere il programma notturno.
© 2009 “Il Tennis Italiano” – Tutti i diritti riservati