– Sei stato informato del fatto che c’era il principe William di Scozia a guardare il tuo match?
“Sì sono stato informato”.
– Ti aspettavi tutti questi flash, tutti questi applausi per la presenza reale?
“Per lui, quando è entrato?”.
– Sì per lui.
“Naturalmente. Io penso di aver vissuto parecchie situazioni in cui qualcuno entra e ci sono molti applausi. Sono abituato perché gioco spesso match dove ci sono persone importanti a vedere. Quello di stasera è particolarmente importante. E’ un piacere, ovviamente, giocare davanti a lui”.
– Quali sono le persone più importanti che vengono a vedere i tuoi match?
“Di solito vengono i miei amici e i miei parenti. Poi gli atleti, attori, musicisti, e membri reali. Cambia di volta in volta. Hanno assistito ai miei match molti personaggi importanti. Ovviamente dipende dalla situazione, certo avere una leggenda del tennis che viene a vedere una mia partita per me è un grande onore. Tu sai che lui sa di tennis, che è una leggenda e per me non può essere che un grande onore sapere che è lì per vedere giocare me”.
– Con la partita di oggi, ti sei preparato per il prossimo match?
“Vedremo. Sono contento di come ho giocato oggi. Penso che l’avversario aveva un gioco molto diverso rispetto a quello del primo turno. Giocava molto di più da fondo e io ho giocato molte demi volée e lo scambio diventava più breve. E’ stato un match diverso. Sono molto soddisfatto di come ho giocato. Mi muovevo bene in campo e ho giocato alcuni bei colpi. E’ andata bene”.
– Torniamo al Principe, che ha assistito al tuo match, scusa…
“Certo, non succede tutti i giorni che un principe assista ad un tuo incontro di tennis”.
– Lui ha visitato la Nuova Zelanda. Che ricordi hai di quando hai giocato in Nuova Zelanda nel 2000 e pensi di andarci di nuovo?
“Sì ricordo di averci giocato una volta. Penso che fosse lo stesso anno dell’America’s Cup. Non ho neanche vinto. Ho giocato sul campo all’aperto e ho perso al primo turno con Ferrero. Ma non si sa mai. Per ora i miei progetti vertono sul Medio Oriente ma potrei anche cambiare i miei programmi, comunque mi piacerebbe tornarci”.
– Avrai l’opportunità di parlare in maniera più informale con William, magari incontrarlo più tardi stasera?
“L’ho incontrato brevemente prima della conferenza stampa. Sono riuscito a parlargli anche se per poco”.
– Cosa ti ha detto?
“Cosa mi ha detto?”.
– Sì, cosa ti ha detto?
“E’ stato contento di incontrarmi. Di certo non ti dirò tutto quello che mi ha detto. Ti ho già svelato qualcosa di segreto. No, comunque era molto contento di essere presente ad un evento sportivo. Penso che la sua agenda sia fitta di impegni in questi giorni. Ha stretto molte mani, una di quelle era la mia. Da quello che so, ha incontrato me e Serena e ha assistito al mio match. Ha detto di essere contento del fatto che la mia partita sia durata un po’ di più, perché poteva anche finire in fretta. Quindi si è divertito”.
-Ti è mai capitato di incontrare personaggi reali, per esempio a Wimbledon?
“Bè, in campo durante la cerimonia di premiazione. Vale?”.
– Sì certo (e ride)
– Ma chiacchere?
“No, non ricordo nessuna chiacchiera… Thè inglese? No, non ancora”.
– Giusto una domanda su Rafa. Ha avuto parecchi problemi negli ultimi 12 mesi…
“Dipende da che punto vedi la cosa…”
– Sebbene Rafa sia uno dei tue maggiori rivali in campo c’è una parte di te che vuole rivederlo al top della forma?
“Stiamo sempre parlando del numero 2 al mondo. Okay, adesso è un po’ di tempo che non vince neanche un torneo. Si è dato più opportunità. E alla fine ha combattuto contro i primi10 giocatori al mondo. Diciamo che non è proprio un avversario che tutti vorrebbero incontrare, anzi. Ha e avrà sempre una forza mentale e una tenacia incredibili e un gioco di potenza fisica senza eguali. Quindi io mi aspetto che a brave vincerà un torneo. La fine della stagione per lui è sempre dura perché si gioca sul veloce che non è propriamente la sua superficie ideale. Anche a me è successo di non vincere a fine stagione. Non è così facile rendere la massimo dopo una fitta stagione ricca di tornei. Ci sono molti tornei adesso.Una volta che sarà tornato in forma, e in parte l’ha già dimostrato a Doha avendo avuto alcuni match point contro Davydenko, tornerà quello di prima”.
– Hai mai pensato per quanto tempo potrai giocare a questo livello, così alto?
“A dire il vero no. Spero duri il più a lungo possibile. E così entusiasmante essere il numero 1 del mondo e giocare di fronte a così tanto pubblico ogni volta che scendo in campo. Spero che la mia carriera duri ancora a lungo. Se perdi la tua classifica, puoi sempre cercare di recuperarla. Sai, quello che ho vinto, nessuno me lo potrà mai portare via. Sono molto soddisfatto di me stesso e poi mi piace molto quello che faccio. E poi dove ho intenzione di andare in vacanza, come voglio trascorrere il mio tempo con la mia famiglia, come voglio allenarmi e che tornei voglio fare, è qualcosa di cui mi piace parlare e non qualcosa da cui cerco di scappare via… Questo per me è un buon segno”.
– Preferisci giocare di giorno o di sera, o è indifferente? Nei prossimi giorni sono previsti 36 gradi. Per te non cambia niente? Andrai in campo e darai il meglio ti te stesso?
“Sicuramente c’è differenza tra giocare di giorno o di notte, anche a livello di pubblico. Di certo la sera, c’è più gente sul campo centrale. Quindi mentirei se dicessi che non preferisco giocare la sera. E ho anche un gran numero di match vinti nella sessione serale a svariati tornei in giro per il mondo. Ma è importante saper giocare in tutte le condizioni. Non mi preoccupa il caldo. Alla fine dopo tanti anni che giochi al caldo sei in un certo senso abituato. Per quello non ci faccio molto caso. Potrebbe quasi essere un vantaggio nel mio caso”.
– Sembri diventato un giocatore più “paziente”? Sembra che tu abbia un approccio più paziente in campo e che aspetti che il tuo avversario sbagli?
“Di solito questo succede all’inizio del torneo. Non è che devi spingere ogni volta. E’ differente giocare con i primi10 del mondo o con giocatori oltre questa classifica. Loro non hanno niente da perdere, quindi sanno che giocano contro di te e rischiano tutto. Se vincono diventano degli eroi, se no hanno fatto comunque una bella esperienza. Dal mio punto di vista, dipende anche da come giocano i miei avversari. Oggi ho rischiato di più e ho giocato bene, tatticamente stasera ha funzionato tutto. Per il prossimo turno, devo rifinire di nuovo la mia tattica di gioco”.
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