di Francesca Lancini – foto Ray Giubilo
Il cemento è un vero spasso per chi, nel tennis, serve e risponde bene; ma lo è ancora di più per chi non vuole sporcarsi i completini di terra rossa o erba (che è anche più difficile da mandare via). Il cemento è quindi l’ideale per chi scambia i campi da tennis per passerelle, come Maria Sharapova, che ha scelto un copricostume per la sua prima e ultima partita del torneo.
Accendo la televisione, nelle ore da fuso orario australiano, e mi soffermo sui dettagli inutili, più che sui gesti tecnici. Guardo una, due, tre partite e noto che gli sponsor dei giocatori hanno scelto due colori per questo primo appuntamento tennistico della stagione. Indossano il giallo: Marcos Bagdhatis, Del Potro, Tsonga, Ana Ivanovic, Kimiko Date, Maria Kirilenko e Venus Williams, con due spacchi che non ci risparmiano neanche un centimetro di muscolo. Uno studio sul colore dice che il giallo è associato al senso di identità e denota forte personalità. Chi lo indossa stimola la parte sinistra del cervello e ha una propensione per l’affermazione di sé. Sarà, ma per quanto mi riguarda il giallo grida pericolo, è il colore delle pagine gialle, dei semafori, degli scuolabus, delle bandiere nelle corse automobilistiche e dei taxi, non dei tennisti.
Il secondo colore è il blu che a detta degli psicologi è il colore dell’introversione, della profondità e della sensibilità. Sui campi di Melbourne è presente nelle varianti di blu dodger per Roger Federer, blu carta da zucchero per Jelena Jankovic, azzurro per Justine Henin, blu elettrico per Andy Murray e blu ceruleo per Dinara Safina.
Si differenziano Rafael Nadal in arancio misto rosso che lo fa sembrare un vigile del fuoco, Flavia Pennetta in un viola molto sensuale, Marion Bartoli in total white che forse si è confusa con Wimbledon e Victoria Azarenka che è entrata in campo con l’Ipod e una gonnellina rosa shocking.
E voi, di che colore siete? Commenta sul blog.
dal blog La smorzata
© 2010 “Il Tennis Italiano” – Tutti i diritti riservati