di Giorgio Spalluto – foto Getty Images
Non si ferma più Mosquito, che bissa il successo di Costa do Sauipe, battendo in rimonta il suo connazionale e quasi omonimo David Ferrer, al termine di un’intensa battaglia durata oltre 2 ore e mezzo. Il loro è stato il terzo derby di giornata, dopo quello americano svoltosi a Memphis e quello transalpino andato in scena a Marsiglia.
A Buenos Aires avrebbero indubbiamente preferito assistere a una finale tutta argentina, magari con in campo il rientrante David Nalbandian tornato al successo dopo oltre 9 mesi contro Potito Starace, ma purtroppo costretto a dare forfait nei quarti, per l’ennesimo infortunio che mette in gravi ambasce, il selezionatore della squadra di Davis albiceleste, già costretto a fare a meno di Juan Martin Del Potro.
Il pubblico argentino si è comunque consolato con due giocatori di lingua spagnola che, sulla terra, esprimono il meglio del loro repertorio. Per Ferrer quella odierna era, infatti, la 10° finale (su 15) sul mattone tritato, mentre per Ferrero si trattava della 19esima su 31.
La netta supremazia di Ferrer negli sconti diretti (5-1) sembra trovare riscontro nel primo set, con David che parte subito all’arrembaggio strappando il servizio in apertura e procurandosi la palla break per il doppio break di vantaggio sul 3-1. Ferrero cerca di rimanere in scia all’avversario, procurandosi il controbreak (3-3). Continua però a subire l’iniziativa del connazionale che, dopo aver mancato innumerevoli palle break, riesce a operare lo strappo decisivo nell’11° game. Come nel primo parziale vinto 7-5, Ferrer ottiene il break in apertura di set. Ferrero è bravo a non demoralizzarsi ed a rendergli subito il favore nel game successivo. Si prosegue “on serve” fino al 5-4 con Juan Carlos che ha ormai in mano le redini del gioco e costringe l’avversario a correre da una parte all’altra del campo. Un errore di rovescio di Ferrer regala all’ex numero 1 del mondo il break del 6-4. Sono passate oltre 2 ore e l’inerzia del match è dalla parte di Mosquito che, infatti, si stacca in apertura di terzo set. Un sussulto d’orgoglio consente a David di riportarsi sotto, prima dell’allungo finale di Ferrero che, sul 4-3 in suo favore, opera il break che deciderà l’incontro.
Per Juan Carlos si tratta del 10° successo consecutivo, lui che prima del torneo della scorsa settimana a Costa do Sauipe, era reduce da ben 6 sconfitte di fila e non vinceva un match dalla fine di settembre. Ferrero porta così a casa il 14° trofeo in carriera, il primo ottenuto a una sola settimana di distanza dal precedente. E’ la terza volta che mette a segno una striscia di 10 o più vittorie. Nel 2002 aveva infilato 16 successi in serie, aggiudicandosi i tornei di Barcellona e Roma, e fermandosi in finale ad Amburgo. Nel 2003, il filotto di 10 successi comprendeva i 7 match vinti a Parigi, in occasione del suo trionfo al Roland Garros. Proprio da quel giugno di 7 anni fa, non si vedeva un Ferrero così tonico, così convinto dei propri mezzi. Che sia scattato qualcosa nella sua testa, ce lo ha voluto comunicare lui stesso, al termine del match, con quel dito puntato alla tempia. Bentornato Re Juan Carlos.
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