Ancora una sconfitta precoce per Maria Sharapova che, dopo la vittoria a Memphis aveva illuso i suoi tifosi. Invece a Indian Wells…

di Jacopo Lo Monaco – foto Getty Images

 

Ho resistito sino all’1-0 del 3° set, poi sono andato a dormire. Pensavo che il peggio fosse passato (anche BF visto che in quel momento Maria Sharapova veniva scambiata a 1.25) invece…

Invece è arrivata un’altra sconfitta per la russa nei primi turni di un torneo importante. Dal rientro avvenuto nel mese di maggio dello scorso anno la Sharapova ha disputato 13 tornei con i seguenti risultati:

 

2 vittorie: Tokyo (premier 5); Memphis (international)

1 finale: Toronto (premier 5)

2 semifinali: Birmingham (international); Los Angeles (premier)

3 quarti: Roland Garros; Varsavia (premier); Stanford (premier)

ottavi: Pechino (premier mandatory)

3° turno: US Open; Indian Wells (premier mandatory)

2° turno: Wimbledon

1° turno: Aus Open

 

Si può notare che ha deluso nei tornei che assegnano più punti (di conseguenza, i più prestigiosi). I suoi risultati contro le prime venti sono stati discreti:

top 10: 5-2

11-20: 5-4

 

ma è stata sconfitta da giocatrici classificate molto più in basso di lei, tenniste con le quali prima dell’infortunio non perdeva quasi mai:

45 Dulko; 53 Peng; 58 Kirilenko; 70 Oudin

 

dal 2005 al 2008 aveva subito cinque sconfitte contro giocatrici di classifica superiore al 40:

45 Kirilenko (tokyo ’05)

81 Jackson (birmingham ’06)

117 Hingis (tokyo ’06)

59 Rezai (istanbul ’07)

154 Kudryavtseva (wimbledon ’08)

 

Di queste cinque sconfitte solamente l’ultima è stata significativa perché avvenuta in un torneo importante.

Dopo aver perso dalla Kirilenko a Melbourne la Sharapova aveva detto di non essere preoccupata. E adesso?

 

Nel 3° set ha accusato, nuovamente (anche lo scorso anno a NY era accaduto), un problema al gomito. Resta il fatto che:

 

1. il servizio è lontanissimo dall’essere l’arma micidiale di un tempo (vi ricordate quando andava sotto 0-40 e già sapevi che avrebbe messo tre prime vincenti, da sinistra giocava a memoria lo slice al centro e faceva sempre punto). Ieri, ha ottenuto il 57% dei punti con la 1a (46% nel set d’apertura); la 2a è sicura quanto quella di Opocaj quando si trova a giocare un punto importante (14 doppi falli, anzi, e lo dico a bassissima voce, ‘Opocaj sembra aver risolto i suoi problemi al servizio dopo trentanni di ricerche’).

 

2. i piedi vanno la metà di un tempo; era imbarazzante soffermarsi a guardare il gioco di gambe della Zheng e, successivamente, paragonarlo a quello di Maria. Certo, la cinese, fa della rapidità uno dei suoi punti di forza ma, la Sharapova, era lenta nella ricerca della palla. Tutti quei piccoli passettini che ti permettono di trovare la distanza perfetta per colpire, scomparsi. Quante volte si è ritrovata a picchiare utilizzando solamente il braccio e le gambe distese! 

 

3. la volée! Ne ha giocato una incredibile di rovescio nel lunghissimo 3° game del 2° set (se ricordo bene 8 volte deuce); palla bassissima che ha stoppato manco fosse McEnroe (assolutamente casuale). Successivamente ne ha sbagliate due di dritto imbarazzanti. A essere imbarazzante non è stato l’errore in sé ma la tecnica del colpo. INESISTENTE.

 

4. tattica; anche in questo caso quasi inesistente. Se c’è una cosa che fa benissimo la Zheng è giocare di ritmo, palla all’altezza del bacino o più bassa (di rovescio è fenomenale, anche su una bastonata nei piedi, riesce a giocare in spinta). La Sharapova non ha quasi mai alzato una traiettoria. Giocassi contro lo Zheng le farei solo topponi dalla parte del dritto; le verrebbe male al collo a furia di dover alzare la testa.

 

Di positivo, molto positivo, rimane la capacità di lottare, di non deprimersi per quanto stia giocando male. E’ stato fantastico come sia riuscita a tirarsi fuori dal 3° e 4° game del 2° set; probabilmente ha speso talmente tanto mentalm ente che ne ha pagato le conseguenze le 3° set.

 

Il carattere resta il suo principale punto di forza ma, quando giochi al 40% contro un’avversaria che ha fatto semifinale a Melbourne, puoi anche perdere. Forse, si stuferà di subire sconfitte contro avversarie che un tempo avrebbe battuto senza dannarsi l’anima ma, deve tornare ad allenarsi, TANTO. Altrimenti questi saranno i risultati; ottimi per tante, non per una campionessa.

 

 

dal blog Linea di Fondo, di Jacopo Lo Monaco


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