Lo scozzese viene umiliato da Kohlschreiber, l’altoatesino cede per 6-0 al terzo a Montanes. Rafa domina De Bakker e ora trova Berrer…

Da Monte-Carlo, Cristian Sonzogni

 

Non è tanto grave che Andreas Seppi abbia perso il suo match di secondo turno contro Albert Montanes (7-6 3-6 6-0 il punteggio), quanto che lo stesso altoatesino sia poi venuto in conferenza stampa a dire che, tutto sommato, non poteva non darsi almeno la sufficienza. La partita in realtà è vissuta su due set, perché nel terzo l’azzurro non è praticamente entrato in campo. Doveva cercare di fare qualcosa in più Andreas, contro un rivale che sulla terra ha le armi per metterlo in difficoltà, e che infatti lo aveva battuto anche negli altri due precedenti. Seppi avrebbe dovuto probabilmente avere più coraggio, prendere rischi maggiori a costo anche di andare fuori giri, mentre si è limitato per buona parte del match a una regolarità non esente da errori, che era un invito a nozze per lo spagnolo. “Non sempre puoi spingere – ha detto poi il numero 1 d’Italia – perché lui ti costringe spesso a giocare lontano dalla riga di fondo, e non è possibile prendere rischi su ogni palla”. Tutto vero, ma resta il rammarico per una prestazione negativa in un’occasione che poteva rappresentare una piccola svolta nella stagione. Andreas, infatti, non vince due match di fila dal Challenger di San Marino, inizio agosto 2009: sono otto mesi ormai e la svolta, quella vera, tarda ad arrivare. Peccato soprattutto perché dopo il secondo set ci si era un po’ illusi, in tribuna: malgrado cinque break complessivi e un andamento decisamente irregolare, l’altoatesino aveva trovato la chiave per mettere in difficoltà il rivale, prima che il black-out di inizio terzo set arrivasse a vanificare tutto. L’Italia a Monte-Carlo resta dunque senza rappresentanti dopo il secondo turno, e se facciamo eccezione per Starace, ottimo semifinalista a Casablanca, la situazione degli altri migliori azzurri è piuttosto preoccupante.

 

Nella giornata in cui Rafa Nadal ha esordito lasciando le briciole al suo rivale, l’olandese Thiemo De Bakker, torna d’attualità la domanda che insegue l’iberico da tempo: la stagione sulla terra lo vedrà protagonista come negli anni scorsi, o stavolta ci sarà da soffrire? Ebbene, la prima impressione è che, pur non essendo al top, questo sia già un Nadal da corsa, almeno nel Principato, anche perché Federer non c’è e gli altri non entusiasmano. Novak Djokovic non ha avuto grossi problemi con Serra, mentre la sorpresa di giornata è la sconfitta di Andy Murray, battuto molto nettamente dal tedesco Philipp Kohlschreiber. Si sapeva che lo scozzese non dà il meglio sul rosso, si sapeva che essendo arrivato con una wild card non avrebbe dato l’anima per arrivare in fondo, ma il modo in cui ha ceduto al suo esordio (con uno smash imbarazzante che ha chiuso il primo set) è preoccupante per lui e per il suo team.

 

Esultano i tedeschi, e non solo per ‘Kohli’. L’altro qualificato agli ottavi è infatti Michael Berrer, che da quando ha cominciato a lavorare con Claudio Pistolesi ha cambiato marcia e ha infilato una serie di risultati importanti, fino a giungere al proprio best ranking, numero 50 Atp. Ma vedendolo giocare si intuisce che potrebbe non aver terminato la sua scalata: se ne è accorto l’argentino Juan Monaco, che sul rosso è cliente ostico per chiunque, e che sul campo numero 2 ha subìto un periodico 6-4. Ora per Berrer c’è l’esame Nadal, in una delle partite più interessanti degli ottavi.

 

A proposito di italiani ‘acquisiti’. Oggi erano in campo pure Andrey Golubev e Ivan Ljubicic. Il primo ha ceduto a David Ferrer per 6-3 6-2, giocando sotto le sue possibilità. “Ci credeva – ha detto poi il suo coach Massimo Puci, che lo allena a Bra – ma non si è espresso bene. Peccato perché arrivava da un buon periodo, e sta giocando il suo miglior tennis sulla terra. Avanti così potrà progredire ancora”. Ljubo, invece, approfitta del fatto di aver di fronte uno ancora meno terraiolo di lui, il francese Llodra, per chiudere sul 6-3 7-6 (7-3 al tie-break). Dopo la vittoria di Indian Wells, Ivan dimostra di avere ancora tanto da dire, persino sulla superficie che soffre di più.