di Gabriele Riva – foto Ray Giubilo VAI ALL’ARCHIVIO TOP TEN
Bello è bello, niente da dire. Forse gli manca qualcosa, della serie: già che c’eravamo si poteva fare tutto e di più. Il nuovo Centrale del Foro Italico, che ha sostituito il “prefabbricato” Pietrangeli e il famigerato Stadio dei Crampi, amputato delle curve e che somigliava tanto a uno stadio di bassa Serie B piuttosto che a uno da Champions League. Da questo punto di vista, problema risolto, nessun dubbio. Il bello è salire in cima, all’ultima fila. L’impressione è buona, a meno che non soffriate di vertigini. A qualcuno è capitato, durante le due settimane di torneo, di scendere e implorare le “maschere” per un posto qualche fila più in giù a dispetto di settore e posto stampati sul tagliando.
Ecco le dieci cose da non fare sul nuovo Centrale di Roma…
Al numero 10
Chiedere all’omino delle bibite di salire fino all’ultima fila solo per sapere quanto viene la coca
Al numero 9
Il vecchio stupido giochino dell’eco
Al numero 8
Poggiare il piede sul sedile pieghevole della fila davanti: potreste trovarvi in braccio a un giudice di linea
Al numero 7
Cercare di spiegare agli addetti al controllo biglietti che cos’è un break point
Al numero 6
Non dimenticare il taccuino in sala stampa, pena: 349 gradini in giù e 349 in su (ooops!)
Al numero 5
Scendere gli scalini guardando il megaschermo: tappa successiva Policlinico Gemelli
Al numero 4
Farsi sgamare dai megaschermi in tenere effusioni con l’amante
Al numero 3
Confondere clamorosamente il nome di uno dei più grandi tennisti della storia d’Italia
Al numero 2
Tagliare il nastro dell’inaugurazione in camicia bianca e… uscire al secondo turno due ore dopo
E la prima cosa da non fare sul nuovo Centrale di Roma è
Tirare un calcione inaudito alle spalle dell’avversario… ah no, quello è l’Olimpico!
da un’idea di… David Letterman
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Un match visto dall’ultima fila del nuovo Campo Centrale di Roma