Alexandra batte in finale Jie Zheng e conquista il torneo da 600.000 dollari. Tre azzurre in tabellone: Vinci, Garbin ed Errani…

da Varsavia, Fausto Serafini – foto Getty Images

 

Non spirava un buon vento per la capitale polacca in ansia per l’ondata di piena della Vistola che aveva già devastato il sud del Paese. L’acqua martellava gli argini a poche centinaia di metri dal complesso tennistico appartenente alla società Legia Varsavia, mentre sulla terra rossa del centrale una ragazza grondante di felicità, dopo aver ben martellato le resistenze dell’ultima avversaria, esordiva al microfono con queste parole, “non so cosa mi succeda, ma giocare a Varsavia, su questo campo davanti a questo pubblico mi riempie di motivazione e riesco sempre a esprimere il mio miglior tennis”. Queste le affermazioni di Alexandra Dulgheru di Bucarest, durante la premiazione quale vincitrice del Polsat Warsaw Open, tappa del circuito Wta da $ 600.000. La 21enne romena arrivata, lo scorso anno nello stesso  complesso con il numero 202, dopo una settimana tornò a casa con il titolo e un notevole balzo in classifica. In questa edizione, il bis vittorioso nella prova di singolare, le vale, oltre all’usuale “regalino” di quasi $ 100.000, una salutare iniezione di fiducia per le prove più ambite che l’attendono nel circuito pro per definire un ranking di assoluto valore.

 

Nel cosmopolita tabellone principale comparivano anche tre italiane. La prima a defilarsi era Roberta Vinci che nella giornata nera dell’esordio, racimolava solo quattro game contro la popolare ucraina Alona Bondarenko, seguiva Tathiana Garbin fermata al secondo appuntamento dalla cinese Iie Zheng, mentre al terzo round toccava a Sara Errani, dopo aver autorevolmente stoppato l’imprevedibile Magdalena Rybarikova, subire la dura legge della cinese dell’Hubei, Na Li. Ma le vere sorprese venivano da parte dell’affascinante e attesissima Caroline Wozniacki (entrambi genitori sono polacchi), prima del seeding, bloccata dal riacutizzarsi di un problema alla caviglia e soprattutto da parte dell’altrettante attraente Elena Dementieva superata dopo un match caldissimo dalla qualificata bulgare Tsvetana Pironkova.

 

Evaporate le due bellezze del torneo, accreditate del numero 3 e 6 nel ranking planetario, le simpatie del caloroso pubblico della capitale polacca imboccavano la strada della già apprezzata Dulgheru. Tifo abbondantemente ripagato dalle prestazione della simpatica giocatrice che riusciva con due prove volitive a esorcizzare una finale all’insegna del tennis made in Cina. La prima a pagare lo scotto del gioco attento e variato della romena era la temibile Na Li (n.13 Wta), ma solamente al termine di tre set di semifinale tirati fino all’ultimo respiro.

 

L’incontro clou vedeva la gioctrice dell’Est sciornare il meglio del suo repertorio, impedendo con smorzate e palle alte interlocutorie di sottostare al tennis macchinetta della Zheng, imbavagliata in due tempi con lo score di 6-3 6-4, frutto di una bella rimonta di quattro game nel secondo parziale. Una giocatrice davvero ben dotata la Dulgheru. Età giusta per mettere a frutto le sue consolidate doti tecniche, già in possesso di un’eccellente classifica (n.32), imperturbabile nei momenti difficili, fisico da mezzofondista, efficace rovescio bimane eseguito con veloce piegamento delle gambe e del busto, dritto preciso anche in avanzamento. Se saprà migliorare la debolezza della seconda di servizio e prendere più confidenza con la rete, potrà togliersi molte soddisfazioni anche nelle prove del Grand Slam, previsione in linea con quanto affermato dalla sua avversaria, l’esperta Zheng.

 

Fatali gli occhi a mandorla per il doppio azzurro Errani/Vinci, corsa stoppata alla seconda apparizione dalla coppia Hsieh/Zheng con il soccorso del long tie-break e di una Errani piuttosto sbadata a rete. Alle due asiatiche i rodati sincronismi, comunque, non bastavano di fronte all’inedito duo ispano-americano composto dalle mature Virginia Ruano Pascal e Meghan Shaughnessy, decise e concentrate nel firmare la contesa con il punteggio di 6-3 6-4.

 


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