Lleyton batte Federer dopo 15 sconfitte. Sam approfitta delle disgrazie dei big al Queen’s. Na Li vince a Birmingham il suo 1° titolo su erba…

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

La settimana che ha aperto la breve parentesi sull’erba del circuito professionistico, è stata utile per rimescolare le carte e regalare ancora maggiore pepe a quella che si annuncia l’edizione di Wimbledon più incerta degli ultimi anni. Ad Halle Roger Federer ha confermato di non essere quello dominante degli scorsi anni. Non è un caso che la prima sconfitta al Gerry Weber Open dal 2002, sia giunta per mano di un giocatore contro cui non perdeva da ben 15 incontri. Casualmente le ultime due sconfitte dello svizzero, hanno posto fine alle due strisce di vittorie più durature. Le 12 vittorie di fila con Soderling erano seconde, infatti, solo alle 15 con Lleyton che ha dimostrato di aver azzeccato a pieno la decisione di giocare per la prima volta in carriera il torneo di Halle, lui che in questo periodo era abituato a giocare sull’erba del Queen’s. Le possibilità di difendere a Wimbledon il quarto di finale dello scorso anno, perso solo al 5° set con Roddick, sono dunque più numerose di quello che si potesse pensare fino a poche settimane fa. Federer deve rimpiangere le 3 palle break avute sul 4-4 pari del secondo set che, se sfruttate, gli avrebbero consentito di andare a servire per il match. Nel tiebreak, un Federer diventa improvvisamente molto falloso con il dritto regala a Hewitt un vantaggio di 6-1 che poco dopo si trasforma nel 7-4 che riapre il match. Hewitt sfrutta il passaggio a vuoto dello svizzero strappando il servizio all’avversario in apertura di terza frazione. Più che recuperare il break di svantaggio, Federer deve stare attento a salvare un paio di situazioni delicate, in cui rischia di andare sotto di due break. Proprio quando è chiamato a servire per il match, Hewitt deve fronteggiare una palla break. Lleyton non trema e la annulla con due dritti sulla riga che fanno da preludio al nastro vincente con cui strappa a Roger lo scettro di Halle, dopo 5 successi di fila.

 

Al Queen’s si è assistito ad una finale del tutto inedita tra Sam Querrey e Mardy Fish, frutto delle eliminazioni precoci di tutti i favoriti. Non si affrontavano due statunitensi nell’ultimo atto al Queen’s dal 1994, quando a contendersi il titolo del prestigioso club londinese, furono Pete Sampras e Todd Martin. La finale ha confermato ancora una volta l’idiosincrasia di Mardy Fish alle finali. Quella contro Sam è stata l’undicesima sconfitta su 14 nell’ultimo atto di un torneo.

A fare la differenza è stato il servizio con cui Querrey ha annullato le 3 palle break affrontate nel secondo gioco dell’incontro: 15 ace (di cui 4 di fila nel primo gioco del secondo set) sono il bottino finale del numero 23 del mondo che si aggiudica il primo set al tiebreak per 7 punti a 3, sfruttando la scarsa freddezza del suo avversario. Nel secondo parziale Fish riesce a strappare il servizio a Querrey nel quinto gioco, ma quando va a servire per allungare la contesa al terzo, regala il controbreak a Querrey che approfitta del passaggio a vuoto di Mardy per strappare nuovamente il servizio e chiudere definitivamente i conti nel dodicesimo gioco: 7-6 7-5 il punteggio finale per Sam che porta a casa il terzo torneo stagionale, ai danni sempre di un connazionale. Nelle precedenti due occasioni era stato John Isner la vittima sacrificale.

 

A Birmingham, l’Aegon Classic ha proposto nell’ultimo atto la sfida tra le prime 2 teste di serie, al loro settimo scontro diretto. Maria Sharapova, infatti, si presentava alla finale con un vantaggio di 5-1, con la cinese Na Li vittoriosa proprio a Birmingham nella semifinale 2009, per 6-4 6-4. La tennista orientale si è ripetuta ad un anno di distanza, portando a casa quello che è il suo primo titolo sull’erba e ricacciando fuori dalle prime 10 del ranking la nostra Flavia Pennetta. Per farlo, ha dovuto recuperare uno svantaggio iniziale di 1-3, agevolato dalle difficoltà al servizio della russa, autrice di ben 6 doppi falli nel solo primo set e di un’imbarazzante 29% di punti realizzati sulla seconda. Perso il primo set per 7-5, Masha è stata definitivamente irretita dalla ragnatela della cinese che ha lasciato solo un game alla sua avversaria nel prosieguo del match. Un’autentica lezione inflitta alla russa che a Wimbledon cercherà finalmente di indovinare una buona prestazione in uno slam, dopo le precoci eliminazione subite sia in Australia che a Parigi.

 


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