Ecco la traduzione italiana della conferenza stampa di Vera Zvonareva dopo la vittoriosa semifinale contro la bulgara Pironkova…

Traduzione a cura della redazione

 

Cosa significa essere arrivata in finale per te e come ti senti?

Beh, sono così felice… Penso di non aver ancora realizzato di essere arrivata in finale. Ovviamente è sempre stato uno dei miei sogni, essere qui sul centrale e giocare la finale di Wimbledon. Adesso sto pensando continuamente alla finale. Ma sono sicura che quando il torneo finirà realizzerò che uno dei miei sogni è diventato realtà e che ho giocato la finale di Wimbledon.

 

Se la tua avversaria sarà Serena, come si prospetta la sfida tra voi due?

Beh, indubbiamente sarà dura. Serena è una grande giocatrice, difende il titolo ed è dura competere con lei. Ma io credo in me stessa. E penso di dover scendere in campo e dare il meglio di me stessa, così come ho fatto durante tutte queste partite. Vedremo poi cosa succederà.

 

Tu è da molto tempo che sei un’ottima giocatrice. Ed è da molto tempo che lavori per ottenere questo risultato. Cosa ha funzionato in queste due settimane?

Non saprei. E’ difficile a dirsi. Penso di aver acquisito una maggior esperienza in campo sebbene abbia perso alcuni tornei al primo turno come agli Internazionali di Francia e a Eastbourne. Ma credo di giocare meglio adesso e so di aver lavorato sodo per migliorare alcuni aspetti del mio gioco. Sto cercando di scendere in campo e di tirar fuori il meglio di me stessa. E se una giornata gira storta, gira storta e punto. Ma io so che devo scendere in campo e giocare il mio tennis.

 

Si tratta di una maturità che hai acquisito tu o hai lavorato con qualche psicologo dello sport o con qualche allenatore?

Io ho sempre creduto in me stessa. So di poter riuscire a ottenere ciò che voglio. E penso che adesso con una maggior esperienza riesco a gestire meglio le varie situazioni. Non mi interessa quello che dice la gente. Posso anche rompere una racchetta, però sto lì in campo e cerco fino alla fine di dare il meglio. Adesso che ho più esperienza so come gestire le varie situazioni che mi si propongono durante le partite. Anche quando qualcosa non sta andando per il verso giusto, io so che devo giocare un punto alla volta e andare avanti e provarci ogni punto. Alla fine vedremo cosa succederà.

 

Pensi che l’infortunio possa essere stato una sorta di benedizione e che ti abbia dato modi di riassestarti?

L’infortunio non è mai una cosa positiva. Nessuno vuole farsi male. La cosa sicura è che quando sei infortunato rimpiangi di non poter essere lì a giocare e non vedi l’ora di poter giocare. Anche quando perdi malamente devi pensare che comunque stai bene di salute e che hai l’opportunità di scendere in campo la volta successiva e di giocare meglio. Se sei infortunato invece non puoi giocare. Forse ti può aiutare in un certo senso ma io non auguro a nessuno di infortunarsi.

 

Quale è la differenza tra il match contro Dinara (dove non  hai giocato il tuo miglior tennis)  in semifinale in Australia e la partita di oggi?

Beh, sono due partite completamente diverse. E’ difficile paragonarle. Penso che Dinara abbia giocato molto bene quel giorno. Forse io non mi aspettavo che avrebbe giocato così bene. Ma oggi io ero ben preparata. Sapevo cosa dovevo aspettarmi contro Tsvetana. All’inizio è stata dura soprattutto perché lei gioca molto bene sull’erba. Ma sono stata in grado di reagire e di portare a casa la partita. Nella partita contro Dinara penso che lei quel giorno abbia giocato troppo bene e che quindi io non sia riuscita a gestire la partita.

 

Prima hai parlato di quanto Serena sia un’avversaria ostica. Hai pensato a qualche strategia da adottare per portare a casa questa finale?

Beh, sicuramente devo essere aggressiva e non lasciarle prendere in mano il gioco. Se lei prendi in mano il gioco allora diventa veramente difficile contrastarla. Però non saprei. E’ troppo presto per parlare. Io devo sedermi e parlare con il mio coach per vedere il da farsi e quale è la strategia di gioco migliore. In ogni caso lei è molto combattiva e quindi dovrò scendere in campo e aspettarmi un match difficile, dovrò combattere ogni punto e renderle la vita difficile.

 

Quanto avvantaggia Serena il fatto di servire così bene?

E’ sicuramente un gran vantaggio, in particolare qui sull’erba. Ma penso che si possa trovare il timing giusto per rispondere. Quando serve particolarmente bene è difficile ma penso ci siano momenti in cui non serve così bene e bisogna approfittare proprio di quei momenti. Se serve bene, non c’ è niente da fare cambi: lato e provi a rispondere dall’altra parte. Ma ci sono momenti in cui la prima di servizio non entra. Non ho mai visto nessuno giocare il 100% di prime palle. E’ lì che devo giocarmi le mie chance.

 

C’ è qualcosa nel tuo background contro Serena che ti dà fiducia per la finale?

Beh, ricordo di aver giocato una grande partita contro di lei a Cincinnati e sono riuscita anche a vincere. E’ stato un match difficile ma ho trovato le giuste soluzioni. Cercherò di giocare nello stesso modo.

 

Hai avuto 3 coach diversi negli ultimi otto mesi. Puoi dirci il perché? Cosa ci dici di Sergei, che è apparso adesso?

Come dici tu ne ho cambiati 3, ma non 3 coach. Io attualmente lavoro con un allenatore solo. Penso che all’inizio dell’anno fosse Antonio.

 

Sam…

Beh, Sam mi ha aiutato molto durante il torneo di Charleston perché Vika era infortunata. E gli sono molto grata. Ma dopo ho cominciato a lavorare con Sergei. Quindi non ho cambiato così tante persone. Conosco Sergei da molti anni. Un anno abbiamo vinto il doppio misto ai Campionati russi. Penso che sia un grande giocatore. Ha smesso di giocare un anno fa e penso che gli piaccia molto allenare. In più in campo mi trovo bene con lui e non ho bisogno di trovare altri giocatori con cui allenarmi.

 

Tu studi ancora?

Sì.

 

Cosa studi?

Studio economia internazionale all’Accademia diplomatica.

 

Lo fai online?

No, frequento quando rientro e devo dare anche degli esami quando rientro in Russia.

 

Come mai hai scelto questi studi?

Non so. Il mio primo diploma è stato in educazione fisica. Mi piace tenermi occupata e amo studiare. Per me è importante tenere la testa occupata. E penso che facendo la vita che faccio io e cioè viaggiando molto questo sia l’indirizzo di studio più inerente al mio tipo di vita e che mi possa servire di più.

 

Studi economia… quanto il tennis è per te lavoro e quanto è amore per lo sport?

Penso sia entrambe le cose. E’ difficile a dirsi perché giocare a tennis è il nostro lavoro, la nostra vita, non puoi separare le due cose. Quando scendi in campo e ti alleni è più amore per il tennis. Non pensi a nient’altro. Quando scendi in campo, giochi per vincere e non per i montepremi. Vuoi vedere se il lavoro duro che hai fatto ti ripaga e vincere è una gioia immensa. Questa è la cosa più importante. Io penso che ogni giocatore lavori sodo e voglia vedere i frutti delle sue fatiche e quando vedi che riesci a giocare bene e a vincere, ti diverti e non ti interessa nient’altro.

 

A questo punto Serena è considerata la favorita a vincere il titolo… Quante possibilità pensi di avere? E cosa ti passa per la mente?

Io credo molto in me stessa. Non faccio caso a quello che dice la gente. Voglio solo scendere in campo e giocare il mio miglior tennis. So che se riesco a giocare il mio miglior tennis posso battere chiunque. Questo è quello che cercherò di fare sabato. Non voglio far caso a vecchi confronti o altro, questi non sono importanti.

 

 


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