Il murciano si aggiudica il 6° alloro in carriera battendo Soderling per 7-5 3-6 6-2. Nico è il 7° spagnolo a conquistare un titolo Atp nel 2010…

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

Se qualcuno pensava che il successo nel Mondiale di Calcio potesse per un attimo sopire la fame di vittorie degli iberici negli altri sport, si sbagliava di grosso. La settimana successiva al trionfo dei ragazzi di Del Bosque ha visto ben 6 spagnoli tra gli otto semifinalisti dei due tornei in programma a Bastad e Stoccarda. In Svezia, però, c’era il campione uscente, Robin Soderling, a vestire i panni del favorito d’obbligo in virtù del nuovo best ranking di numero 5, successivo ai quarti di Wimbledon. Dopo i grandi risultati conseguiti a Parigi e Londra era inevitabile immaginare un certo rilassamento per l’unico Top5 impegnato in questo periodo della stagione, utilizzato dai big per ricaricare le pile in vista della bollente estate nordamericana. Ed effettivamente lo svedese non ha mai brillato per tutta la settimana, rischiando grosso nei quarti con Andreas Seppi (con l’altoatesino avanti per 6-4 3-1 e per due volte al servizio per il match) ed in semifinale con David Ferrer.

Paradossalmente, nel match odierno contro Nicolas Almagro, il 25enne di Tibro parte in maniera meno fallosa rispetto ai due incontri precedenti. Lo svedese si procura in apertura due palle break, fallendole con altrettanti errori gratuiti. Sono i primi di una lunga sequela da parte di Robin che, però, si salva con il servizio (87% di punti con la prima al termine del primo set), quantomeno sino al 5-5. Nell’undicesimo game, Almagro riesce per la prima volta nel match a portarsi a 30 sul servizio dell’avversario. Non solo, il murciano si procura due palle break consecutive. Soderling si salva in un primo tempo, ma poi commette altri due errori gratuiti che regalano ad Almagro la possibilità di servire per il set. Lo spagnolo non si lascia sfuggire l’occasione e chiude per 7-5 con Soderling che stecca una facile risposta, sfogando la sua frustrazione ai danni della povera racchetta. Come nei match contro Seppi e Ferrer, lo scandinavo ritrova i suoi colpi nel secondo parziale, ottenendo in apertura di set il break che risulterà decisivo e che rinvierà al terzo l’epilogo della finale. Lo svedese, autore del 100% dei punti con la prima nel secondo set, sembra lanciato verso la riconferma del titolo, ma il servizio da solo non basta. E’ il dritto ad abbandonarlo nel sesto gioco del terzo, con due colpi inside-out imprecisi che consentono ad Almagro di portarsi sul 4-2. Il nervosismo dello svedese gli costa un penalty point in apertura di ottavo gioco (sotto 2-5) che si chiuderà con un sanguinoso doppio fallo, l’ottavo del suo match: il modo peggiore per chiudere una finale e un torneo che Soderling, comunque sfatto per le fatiche delle settimane passate, avrebbe voluto regalare ai suoi tanti tifosi. A testimoniare quanto ci tenesse, sono le lacrime versate poco prima della cerimonia di premiazione, lacrime davvero inconsuete per uno che ha la fama di “bad boy” del circuito.

 

Niente lacrime ma un’esultanza per certi versi provocatoria per Almagro, l’unico dei primi 7 spagnoli nel ranking a non essere riuscito, prima di oggi, a cogliere un successo in questo 2010. Per Nico si tratta del sesto titolo Atp in carriera (tutti colti sul rosso) su 8 finali; un bilancio ben più redditizio di quello dello svedese che si è aggiudicato solo 5 delle 15 finali disputate.

 

Lo squadrone iberico, grazie anche al titolo conquistato da Montanes a Stoccarda, porta a 14 il numero dei successi in singolare (5 Nadal, 2 Verdasco, Montanes e Ferrero, 1 F.Lopez e Ferrer). E non è finita qui…

 

 


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