L’americano si ripete dopo Newport e si aggiudica il 5° titolo in carriera. Sconfitto in finale John Isner per 4-6 6-4 7-6 (4)…

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

La fama di perdente di successo sembra ormai un lontano, lontanissimo ricordo. Mardy Fish si ripete due settimane dopo il trionfo al “Campbell’s Hall of Fame Tennis Championships” di Newport, in quella che è stata la sua terza finale negli ultimi 4 tornei disputati. Poco più di un mese fa, infatti, Fish dava inizio alla sua serie, giungendo nell’ultimo atto del Queen’s. In quell’occasione si arrese al suo connazionale Sam Querrey, per quella che era l’11° finale persa in carriera su 14. Un bilancio pessimo, parzialmente raddrizzato con i successi sul suolo amico del Rhode Island e della Georgia che, nella sua capitale, Atlanta, tornava dopo 9 anni ad ospitare un torneo Atp. A contendere il titolo al 28enne del Minnesota, tornato in forma smagliante dopo qualche chilo di troppo accumulato la scorsa stagione, l’uomo dei record, John Isner. Al ritorno alle competizioni dopo la scorpacciata di primati messi a segno insieme al “sodale” Nicolas Mahut sul campo 18 di Wimbledon, il lungagnone originario della North Carolina ha sofferto più del suo avversario per giungere in finale, annullando due matchpoint nel suo incontro d’esordio contro il qualificato lussemburghese Gilles Muller. Già in gennaio Isner si era aggiudicato quello che era il suo primo titolo in carriera, salvando un matchpoint contro il francese Clement a Auckland.

 

Dopo il successo neozelandese, aveva raggiunto altre due finali (Memphis e Belgrado), ma in entrambe le occasioni era stato fermato dal suo connazionale Sam Querrey, il giustiziere di Fish al Queen’s.

 

La quarta finale “All American” del 2010 (la prima senza Querrey…) vedeva Isner annullare subito 2 palle break in apertura, prima di centrare il break al sesto tentativo grazie alla preziosa collaborazione di Mardy Fish, autore di un sanguinoso doppio fallo. Stesso punteggio (6-4), ma epilogo opposto nel secondo set, con Fish meno falloso che otteneva il primo break del suo incontro nel decimo gioco. Mardy sfruttava il “momentum” strappando nuovamente la battuta al suo avversario nel quarto gioco del terzo, ma sul 3-1 in suo favore, disputava il peggior game dell’incontro subendo il controbreak a zero. Isner tornava così a farsi minaccioso e sembrava partire favorito in quella che è la sua specialità: il tiebreak del terzo set. Non aveva fatto i conti con Fish che si presentava al gioco finale con un fantastico bilancio nel 2010 di 12-3 nei tiebreak.

 

E, infatti, Fish partiva alla grande (4-0) ma sembrava tener fede alla sua fama di “choker” facendosi rimontare fino al 4-3. Con l’avversario in affanno, Isner pensava bene di regalare due punti in risposta a Fish che chiudeva, poco dopo, con il punteggio di 7-4 inginocchiandosi sul bollente cemento del Atlanta Athletic Club (150° Farenheit, 65° C).

 

Per Fish si tratta del 5° titolo in carriera che gli regala anche la testa del circuito US Open Series. Chiunque vorrà vincere il ricco jackpot in palio durante la tournee estiva americana, non potrà non fare i conti con l’ex perdente di lusso.

 


© 2010 “Il Tennis Italiano” – Tutti i diritti riservati