di Giorgio Spalluto – foto Getty Images
E’ difficile vedere Maria Sharapova cedere di schianto, per di più in un match in cui è in palio la vittoria di un torneo, peraltro non di seconda fascia, come il torneo Premier di Stanford. In quel parziale di 15 punti a zero con cui si è chiuso l’incontro che ha incoronato Victoria Azarenka regina californiana, c’è tutta la rassegnazione di una Masha capace di tenere il ritmo forsennato della sua avversaria, solo fino al 4-4 del primo set. La bielorussa la surclassa nello scambio da fondo e, nel fondamentale su cui dovrebbe prevalere, il servizio, Maria manca di continuità: solo 3 punti sulla seconda in tutto il primo parziale, sono troppo pochi per poter contrastare una Azarenka che risponde splendidamente anche alla prima di servizio, con cui Masha porta a casa solo il 58% dei punti nel primo set. Nel 9° game la bella siberiana cede per la terza volta il servizio. Sa di essere più stanca della sua avversaria e, nel game successivo, cerca di resistere in tutti i modi alle bordate altrui. Annulla anche 3 setpoint ma non basta.
La Azarenka odierna è quella dei giorni belli, potente e nello stesso molto presente fisicamente, pronta a ribaltare lo scambio da difensivo in offensivo, la stessa che avevamo imparato a conoscere all’inizio dello scorso anno quando si aggiudicò i titoli di Brisbane, Memphis e quello ben più prestigioso di Miami. Un’ascesa fulminante la sua, che le aveva consentito di issarsi fino al numero 6 delle classifiche mondiali e di affermarsi come una delle giovani più interessanti del panorama mondiale. Il secondo set non c’è praticamente mai stato. Masha perde immediatamente un turno di battuta in cui era avanti 30-0. Scorata dalla situazione di punteggio e da una condizione fisica non eccelsa, lascia via libera alla 21enne di Minsk (ha compiuto gli anni ieri, 31 luglio) che, come detto, si aggiudica gli ultimi 15 punti, per un punteggio finale di 6-4 6-1.
La Azarenka interrompe così un digiuno che si protraeva dai primi mesi del 2009. Quest’anno, dopo essere stata ad un passo dall’eliminare Serena Williams nei quarti degli Open di Australia, ed aver perso la finale del torneo di Dubai, la bielorussa ha dovuto fare i conti con un problema alla coscia che l’ha costretta al ritiro in 3 dei 6 tornei sulla terra cui ha preso parte. I primi segnali di risveglio si erano visti in occasione del torneo di Eastbourne, in cui era stata fermata nell’ultimo atto dalla marcia trionfale di Ekaterina Makarova. Quella era stata la sesta finale persa, sulle 9 disputate in carriera. Un bilancio davvero modesto per una ragazza di sicuro talento che grazie a questo successo guadagna 6 posizioni in classifica, balzando in al 12° posto (proprio davanti alla Sharapova), una posizione assai più consona per una giocatrice che si candida a essere una delle protagoniste dell’estate americana.
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