di Daniele Rossi – foto Getty Images
Lo sguardo sorridente, una racchetta in mano e un campo da tennis sotto i piedi: questa l’immagine che Juan Martin Del Potro ha pubblicato sul suo account di Twitter. “Che bello poter tornare a colpire la pallina e tenere la racchetta in mano”, le poche parole che l’argentino ha dato in pasto ai suoi fan, orfani del tennis di “Palito” dal lontano Australian Open di gennaio, dove si fermò al quarto turno per mano di Marin Cilic.
Finalmente una notizia vera e ufficiale traspare dal muro di gomma dietro cui Del Potro si era nascosto in tutti questi mesi: Juan Martin è tornato ad allenarsi.
Già da dopo il trionfo di Flushing Meadows si era visto che qualcosa non andava: sconfitto da Roger-Vasselin a Tokyo, ritiro con Melzer a Shanghai e ritiro con Stepanek nei quarti di Parigi. Sembrava la naturale conseguenza di una vittoria tanto grande quanto inaspettata, una semplice e comprensibile flessione fisica e mentale.
Rialza la testa al “Masters” di Londra dove, dopo aver perso da Murray, mette in fila Verdasco, Federer e Soderling, prima di arrendersi in finale ad un Davydenko in stato di grazia.
Ma la brillantezza e la devastante forza con cui “Delpo” aveva annientato tutti nell’estate americana erano un lontano ricordo e a Melbourne diventa palese che non si tratta solo un rilassamento psicologico, bensì di qualcosa di più serio.
Il dolore al polso aumenta e l’operazione diventa necessaria.
Nel frattempo Federer e Nadal (tanto per cambiare) si spartiscono le vittorie negli Slam e lui dal quarto posto con cui aveva concluso il 2009, scivola fino al numero 7.
Almeno fino ad ora, perchè se ci sono ancora flebili speranze di vederlo a New York, perderà sicuramente i punti della vittoria dell’anno scorso a Washington (torneo attualmente in corso) e della finale di Montreal.
Dovesse bucare anche gli Us Open, il gigante di Tandil perderebbe 2000 punti netti e la caduta in classifica sarebbe fragorosa.
Del Potro e il suo entourage intanto non se la sono ancora sentita di dare nessuna comunicazione ufficiale in merito al ritorno in campo, ma il fatto che sia tornato ad allenarsi non può che essere una cosa positiva e un’avvisaglia di un rientro sul circuito non troppo lontano.
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