di Giorgio Spalluto – foto Getty Images
La calura newyorkese continua a mietere vittime in maniera incessante. Nello svenimento che ha visto protagonista Vika Azarenka, quando era sotto 5-1 nel suo match di secondo turno contro l’argentina Gisela Dulko, il caldo, però, ha avuto un ruolo molto marginale. Ha solo contribuito a peggiorare le condizioni già precarie della bielorussa che, prima dell’incontro (lo si scoprirà dopo) era caduta in allenamento picchiando la testa. Victoria, che già sul 3-0 aveva richiesto l’intervento del trainer, ha cominciato a trascinarsi sul campo come uno zombie, fino ad accasciarsi sul rovente decoturf del Grandstand. Dopo i primi soccorsi, è stata trasportata fuori dal campo su una sedia a rotelle, per poi essere accompagnata in ospedale per i primi accertamenti. La Azarenka non è nuova a questi epiloghi drammatici. Lo scorso anno in Australia, sempre a causa del caldo dovette dare forfait mentre era in vantaggio di un set con Serena Williams, in un match valido per gli ottavi di finale, e che la vide barcollare pericolosamente prima dell’inevitabile ritiro.
Dopo qualche ora è stato diffuso un comunicato con le prime dichiarazioni della Azarenka: “Mi stavo riscaldando in palestra prima del match quando sono caduta mentre stavo facendo una corsetta. Ho picchiato la testa ed il braccio. I medici mi hanno controllato prima del match e durante l’incontro erano a bordo campo per controllarmi. Mi sono sentita peggio una volta che la partita è iniziata, sentivo forte mal di testa. Avevo anche problemi di vista e mi sono sentita molto debole prima di cadere a terra. Mi hanno portata in ospedale e mi è stata diagnosticata una leggera commozione celebrale”.”
L’uscita della bielorussa è indubbiamente una buona notizia per Francesca Schiavone che vede spianarsi la strada verso i quarti di finale.
La giocatrice che ha convinto maggiormente in questo inizio di US Open è indubbiamente l’ex numero 1 serba, Ana Ivanovic che, dopo aver lasciato all’esordio solo 5 giochi alla Makarova, ha dominato una delle sue bestie nere, la cinese Jie Zheng, semifinalista quest’anno in Australia ed estromessa con il punteggio di 6-3 6-0. Il problema alla caviglia sembra ormai un lontano ricordo per Ana che adesso ha la concreta possibilità di eguagliare il suo miglior risultato a New York (ottavi di finale, colti nel 2007). Nei sedicesimi, infatti, se la vedrà con Virginie Razzano che ha eliminato in maniera più che sorprendente la mai troppo amata connazionale, Marion Bartoli (numero 13 del seeding). La “corsa” avanti per 4-1 nel primo set, ha subito un parziale di 6 giochi a uno: 7-5 6-4 il punteggio finale per la Razzano, precipitata in classifica al numero 157, in tabellone solo grazie a una wild card. Esce a sorpresa anche la testa di serie numero 32 Tsvetana Pironkova, eliminata dalla qualificata lussemburghese Mandy Minella, numero 185 del mondo, al primo successo nel circuito maggiore quest’anno. Non ci sarà così nei sedicesimi la rivincita dei quarti di finale di Wimbledon tra la bulgara e Venus Williams.Nessun problema per la numero 20 del seeding Anastasia Pavlyuchenkova che batte 6-2 6-4 Sania Mirza e si qualifica per la prima volta ai sedicesimi dove affronterà Gisela Dulko.
I risultati
(6) Francesca Schiavone (ITA) d. (Q) Maria Elena Camerin (ITA) 62 61
Gisela Dulko (ARG) d. (10) Victoria Azarenka (BLR) 51 ret.
(12) Elena Dementieva (RUS) d. Sybille Bammer (AUT) 63 64
(WC) Virginie Razzano (FRA) d. (13) Marion Bartoli (FRA) 75 64
(20) Anastasia Pavlyuchenkova (RUS) d. (Q) Sania Mirza (IND) 62 64
Ana Ivanovic (SRB) d. (21) Zheng Jie (CHN) 63 60
(Q) Mandy Minella (LUX) d. (32) Tsvetana Pironkova (BUL) 64 60
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Lo svenimento della Azarenka
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La terza giornata degli US Open regala ai nostalgici del serve&volley il trionfo dell’ultimo grande interprete di quel tennis dai gesti bianchi ormai scomparso dai grandi palcoscenici. Michael Llodra, autentico esegeta della materia, ha regalato al pubblico del Grandstand quello che si candida a essere il più grande “upset” del torneo, ai danni di un Tomas Berdych obnubilato dalle continue discese a rete del parigino che non gli hanno dato ritmo. Il numero 7 del seeding, dopo aver perso il primo set al tiebreak per 7-3, sembra poter rimettere le cose a posto in apertura di secondo parziale quando ha a disposizione ben 3 palle break nel 2° gioco. Le prime due (consecutive) vengono annullate da altrettante demivolee di rovescio sopraffine di difficoltà massima. Durante lo stesso game, su una situazione di parità, il transalpino si ferma per un problema alla pianta del piede, già messo a dura prova da un nuovo paio di scarpe acquistato alla vigilia del match. Il medical time-out richiesto da Llodra contribuisce a spezzare il ritmo di Berdych che, nel game successivo, perde per la prima volta il servizio, lui che fino a quel momento non aveva concesso nulla nei suoi turni di battuta. Il numero 35 del mondo, avanti di un break, continua a sciorinare il suo splendido gioco di volo, mantenendo con autorità il proprio servizio e chiudendo il secondo parziale per 6-4. Stesso punteggio nel terzo set con il francese che scappa subito in apertura, non voltandosi più e conquistando dei sei successi più importanti della sua carriera, che conferma il momento straordinariamente positivo del tennis francese che può contare su ben 12 rappresentanti al secondo turno.
Bocciatura senza appello per Tomas Berdych che interrompe così il suo momento magico a livello di slam, dopo la semifinale di Parigi e la finale di Wimbledon. Buon per Murray, la cui strada verso la semifinale si fa sempre più in discesa. Il ceco, infatti, era l’avversario più ostico nel quarto dello scozzese che oggi ha esordito in maniera soft con lo slovacco Lukas Lacko, regolato col punteggio di 6-3 6-2 6-2. Niente più che un allenamento agonistico per il numero 4 del mondo che ha perso solo una volta il servizio in apertura di secondo set, al termine di un game impreziosito dal colpo schiena alla rete (ma non sotto le gambe) del giovane slovacco.
Prossimo avversario dello scozzese sarà l’eccentrico giamaicano Dustin Brown che non ha lasciato nemmeno un set allo spagnolo Ruben Ramirez Hidalgo, sconfitto per 6-4 7-6(6) 7-5.
La seconda testa di serie a dire addio anzitempo al torneo newyorkese è la numero 15. Ivan Ljubicic ha ceduto per 6-3 6-7(4) 6-3 6-4 a una delle grandi speranze del tennis statunitense, quel Ryan Harrison che due anni fa aveva fatto parlare di sé per essere diventato il terzo più giovane tennista ad aver vinto un match a livello Atp, dopo Gasquet e Nadal, all’età di 15 anni e 11 mesi. Un predestinato della racchetta che, al prossimo turno, se la vedrà con uno dei giocatori più “caldi” del momento, l’ucraino Sergiy Stakhovsky vincitore per 6-7(8) 7-5 6-4 6-2 sull’australiano Luczak. Non è andata altrettanto bene all’altro giovanissimo yankee al debutto agli US Open, Bradley Klahn, vincitore quest’anno del titolo NCAA, che ha strappato comunque un set al più titolato connazionale Sam Querrey.
I risultati
[4] A Murray (GBR) d L Lacko (SVK) 63 62 62
M Llodra (FRA) d [7] T Berdych (CZE) 76(3) 64 64
[14] N Almagro (ESP) d P Starace (ITA) 46 64 64 76(5)
R Harrison (USA) d [15] I Ljubicic (CRO) 63 67(4) 63 64
[20] S Querrey (USA) d B Klahn (USA) 63 46 75 64
S Stakhovsky (UKR) d P Luczak (AUS) 67(8) 75 64 62
D Brown (JAM) d R Ramirez Hidalgo (ESP) 64 76(6) 75
M Granollers (ESP) d A Seppi (ITA) 26 57 63 62 63
G Garcia-Lopez (ESP) d L Kubot (POL) 63 62 76(4)
V Hanescu (ROU) d C Berlocq (ARG) 62 64 63
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