Vittoria netta di Kim, che si aggiudica il primo set al tie-break prima di dilagare 6-1 nel secondo. E’ la sua terza finale ai WTA Championships…

di Daniele Rossi – foto Getty Images

 

Kim Clijsters è la prima finalista dei WTA Championships 2010 di Doha. Ha come sempre ingranato la marcia giusta nei momenti che contano, sottomettendo la povera Stosur, che invece si è bloccata ancora sulla linea del traguardo.

 

I precedenti dicevano 4-0 per la belga, ma l’ottima forma dimostrata dall’australiana nelle precedenti partite, faceva sì che il pronostico non fosse così scontato.

A partire meglio è proprio la Stosur, che dopo aver annullato 2 palle break, riesce a strappare il servizio all’avversaria e a portarsi sul 3-0.

Ma la Clijsters reagisce prontamente, recuperando il break e portandosi in parità.

I game sono tutti combattuti, Kim continua ad avere numerose palle break che però non riesce a convertire.

Sam per poco non ne approffita: sul 5-4 e servizio Clijsters, l’australiana si procura un set point sul 30-40, ma la belga dimostra tutta la sua classe annullandolo con un fantastico rovescio lungolinea che si stampa sulla riga.

Si arriva dunque al tie-break dove regna l’equilibrio fino al 3-3; è ancora la vincitrice degli Us Open a fare la differenza, Kim prende il largo grazie ad un eccezionale diritto incrociato vincente e ad un facile schiaffo al volo sbagliato malamente dalla Stosur; la Clijsters si aggiudica dunque il tie-break per 7 punti a 3.

 

La finalista del Roland Garros accusa pesantemente il colpo e infatti si fa breakkare in apertura di secondo set.

A questo punto la Clijsters può controllare la partita a suo piacimento, mentre la Stosur incappa in una serie di errori che sanno tanto di resa. Sul 4-1 arriva un altro break, grazie al quale Kim chiude comodamente la contesa per 6-1.

 

Pochi punti hanno deciso il primo set, anche se la Clijsters ha sempre dato l’impressione di essere in controllo della partita e di avere qualcosa in più: ha annullato un set point con uno straordinario rovescio, un misto di classe, coraggio, incoscienza e fortuna.

Nel secondo set, una volta preso il largo, non ha più concesso niente, dimostrando la solita calma e autorevolezza.

Tutto il contrario della Stosur, sempre troppo rigida e tesa nei momenti caldi. Oltre al rovescio, è questo il maggiore problema di Sam, ancora incapace di gestire con la dovuta lucidità quei pochi punti che fanno la differenza tra sconfitta e vittoria.

 

Per Kim si tratta della terza finale nel Masters di fine anno, dopo i trionfi targati 2002 e 2003. Contro chiunque sarà la sua avversaria, partirà certamente favorita e più riposata.

 


 

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