Poker di successi a Basilea per Federer che si vendica di Djokovic sconfitto 6-4 3-6 6-1. Per Roger è il nono torneo vinto almeno 4 volte…

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

Non è più il cannibale di una volta Roger Federer e, dopo aver completato la collezione di slam a Parigi lo scorso anno, ha sicuramente imparato ad accettare la sconfitta con maggiore filosofia. Questo rinnovato distacco dalle sorti di ogni singolo match non riguarda, però, una ristretta cerchia di tornei, quelli dello slam che lo hanno consacrato alla storia di questo sport, più quello di casa, in quella Basilea che lo aveva visto in azione per la prima volta all’età di 12 anni quando, nelle vesti di raccattapalle, sognava di emulare un giorno i campioni dell’epoca. Nel 2006, anno in cui riuscì a sfatare il tabù casalingo al 7° tentativo, pensò bene di festeggiare il titolo insieme ai ball-boys, proprio a ribadire il forte legame a un torneo che lo vide esordire a 17 anni nientemeno che contro Andre Agassi. Dovette attendere 8 anni – nel mezzo 2 finali perse contro Enqvist (2000) e Henman (2001) – prima di poter sollevare il primo di 3 titoli di fila, e dare il via a un filotto di 19 vittorie consecutive, interrotto lo scorso anno da Novak Djokovic, all’esordio nel torneo svizzero e voglioso di rivincita dopo la bruciante sconfitta subita a New York.

 

Quest’anno le parti si sono invertite. A caccia di riscatto, questa volta, era l’ex numero 1 del mondo, la cui sete di vendetta non si era certo placata a Shanghai tre settimane fa. Alla vigilia aveva detto di non voler commettere gli errori dello scorso anno e della semifinale di New York, in cui era comunque andato a un soffio dal successo (2 matchpoint). Quei cali di intensità tanto temuti prima del match si sono prontamente riproposti dopo un primo parziale ben giocato da entrambi e vinto con il punteggio di 6-4 dallo svizzero, grazie a un break ottenuto nel terzo game, dopo che i due contendenti avevano sprecato 2 palle break ciascuno nei primi due giochi.

Come a Flushing Meadows il calo di tensione è in agguato. Per Djokovic si tratta di un dejà vu oltremodo positivo. Più efficace al servizio, il serbo strappa subito in apertura di secondo parziale il servizio al suo avversario (si tratta solamente del secondo break subito da Roger in tutto il torneo) concedendo una sola palla del contro-break nel nono gioco, proprio quando è chiamato a servire per il set sul 5-3. Con una prima di servizio, il serbo si salva e rimanda al terzo parziale l’epilogo dell’incontro.

 

A questo punto è Djokovic a sparire dal campo. Federer ritrova la sicurezza precedentemente smarrita con il servizio (cederà un solo punto in battuta in tutto il set) e, dall’1-1, infila 5 giochi consecutivi, approfittando anche della rottura prolungata del suo avversario. Roger gioca gli ultimi punti in scioltezza fino all’ultimo strepitoso rovescio in contro balzo vincente, accompagnato da un urlo, tanto inconsueto quanto indicativo del significato da lui attribuito al successo nel torneo di casa.

 

Per Federer si tratta del quarto torneo stagionale (dopo gli Australian Open, Cincinnati e Stoccolma), ma soprattutto il secondo in tre settimane, il sessantacinquesimo della sua carriera. Quello di Basilea è il nono titolo vinto almeno quattro volte da Roger in carriera. Il torneo di casa si unisce a quelli di Wimbledon, US Open, Australian Open, Cincinnati, Amburgo, Halle, Dubai e il Master di fine anno, il cui pokerissimo, in questo momento, appare un obiettivo sempre più alla portata.

 


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