da Londra, Giorgio Spalluto – foto Getty Images
Welcome back Mr. Berdych. Lo aveva detto lui stesso alla vigilia che il suo obiettivo era quello di dimostrare di non essersi qualificato per caso. Contro Djokovic aveva pagato lo scotto dell’esordio in una manifestazione che non consente alcuna sorta “acclimatamento”. Dover affrontare subito uno dei più forti giocatori del mondo non è certamente l’approccio ideale per un giocatore reduce da bilancio di sole tre vittorie negli ultimi 13 incontri.
La prova d’appello contro l’ottimo Roddick esibitosi nel match d’apertura, si presentava irto d’insidie e il computo dei precedenti (6-2 per l’americano) non induceva certo all’ottimismo.
La partenza fulminea del vincitore quest’anno del torneo di Miami (in finale proprio sul boemo) non lascia presagire nulla di buono per Tomas, che nulla può sulle bordate al servizio dell’avversario. Andy concede solo 4 punti nei suoi primi 5 turni di battuta. Berdych cerca di rispondere colpo su colpo, ma la sensazione è che sia l’americano a fare la partita. Più paziente rispetto al numero 6 del mondo, autore di un inizio letargico, A-Rod tiene bene anche sulla diagonale di rovescio.
Nessuno si sorprende che sia proprio lui, nel decimo game, a conquistare le prime palle break del match che, fatalmente, corrispondono ad altrettanti setpoint. Il 15-40 che Tomas è costretto a fronteggiare, è frutto di un errore di rovescio in avanzamento e di una voleè di dritto abbastanza agevole, sbagliata malamente. Con coraggio Berdych si affida al suo dritto portentoso per annullare le chance a disposizione dello yankee, chiudendo il punto a rete. Il fatto che un giocatore come il ceco sia costretto a frequentare una zona di campo a lui semisconosciuta conferma, una volta di più, come con queste palline sia praticamente impossibile fare il punto da fondo campo. Ed è proprio con un’incursione a rete che il ceco mantiene il servizio (5-5), grazie a una fantastica demivoleè di rovescio in allungo, che sveglia dal letargo il pubblico intorpidito della 02 Arena. E’ il punto che cambia l’inerzia della partita, fino a quel momento in totale controllo dell’originario del Nebraska. Roddick, infatti, nel game successivo non sfrutta due chance per il 6-5, subendo un altro mini-parziale di 4 punti di fila, chiuso da una risposta folgorante di dritto. Sono bastati pochi istanti per rovesciare il canovaccio di un incontro che adesso è nella mani del ceco che a 15 tiene la battuta per il 7-5 finale.
Berdych non molla la presa neanche in apertura di secondo set. Il dritto comincia a fare sfracelli come ai bei tempi e anche il servizio si fa sempre più efficace (chiuderà con il 90% di punti con la prima rispetto al 68% di Andy). Il quinto game si apre con un problema a uno dei piccoli schermi alle spalle di Berdych, che innervosisce l’americano. Il giudice di sedia cerca di fare il possibile, ma il monitor continua a fare le bizze. Roddick ci mette del suo, mandando in corridoio un dritto piuttosto agevole, sulla cui “larghezza” giunge inesorabile la benedizione del falco : 15-40 e possibilità per Berdych di azzannare l’incontro alla giugulare. L’allievo di Larry Stefanki salva una delle due palle break ma, sulla seconda, osserva la parabola di quello che sarebbe uno smash vincente (da fondo campo), uscire all’ultimo istante. Vana si rivela la seconda disperata invocazione di Hawk Eye. Berdych posa simpaticamente il suo cappellino sul punto in cui è caduta la palla, per esorcizzare la paura che il marchingegno elettronico possa cambiare la chiamata del linesman. Pochi secondi, e la racchetta di Andy va in frantumi, come volano probabilmente alle ortiche le sue speranze di accedere alle semifinali. Il match si chiude virtualmente su questo smash errato. Berdych chiuderà qualche minuto più tardi con il punteggio di 7-5 6-3, rilanciando le sue quotazioni in un girone in cui sembrava destinato al ruolo di onesto sparring partner.
Con questo risultato Djokovic potrebbe festeggiare già questa sera la qualificazione alle semifinali come primo del suo gruppo, in caso di successo su Nadal, con quest’ultimo che si giocherebbe il secondo posto giovedì nello scontro diretto con Berdych. La vittoria del serbo decreterebbe con una giornata d’anticipo l’eliminazione matematica di Roddick.
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