Venerdì grande appuntamento a Belgrado: la Serbia di Djokovic affronta la Francia di Monfils per aggiudicarsi la mitica insalatiera…

di Daniele Rossi – foto Getty Images

 

Messo in archivio il trionfo di Roger Federer alle World Finals londinesi, la stagione avrà la sua ufficiale e definitiva conclusione in questo weekend con la finale di Coppa Davis tra Serbia e Francia.

Spasmodica l’attesa nel paese balcanico, che ha in mano l’occasione di conquistare la più antica competizione a squadre dello sport per la prima volta.

Si giocherà alla Belgrade Arena, ovviamente nella capitale, dove la squadra di Obradovic sarà sospinta da 16.200 compaesani pronti a scatenare l’inferno.

Il fattore pubblico non sarà certo un aspetto da sottovalutare, visto l’incredibile calore che i tifosi serbi sono in grado di generare e quanto Novak Djokovic sappia esaltarsi in situazioni del genere.

Nelle formazioni delle squadre nessuna sorpresa: i padroni di casa si avvaleranno di “Djoker”, Victor Troicki, Janko Tipsarevic e Nenad Zimonjic. Posto che il numero 3 del mondo avrà il posto assicurato di primo singolarista e Zimonijc (fresco vincitore al Masters di doppio) di uno dei doppisti – in compagnia proprio di Nole – i dubbi sono tutti rivolti a chi ricoprirà il ruolo di secondo singolarista. Capitan Bogdan Obradovic, dovrà scegliere fra Troicki e Tipsarevic, che sulla carta partono alla pari. Dalla parte di Victor, una brillante stagione tutta in ascesa, da quella di Janko l’esperienza, l’ottimo score nella competizione e la capacità di rendere al massimo (e anche oltre) nelle occasioni che contano.

La Francia di Guy Forget invece arriva senza Tsonga e Benneteau, e si deve avvalere di Gael Monfils, Michael Llodra, Gilles Simon, Arnaud Clement e di Richard Gasquet, in qualità di…”quinto incomodo”.

“LaMonf” sarà il primo singolarista, Clement e Llodra la coppia di doppio. Proprio Michael sarà forse l’ago della bilancia; grande protagonista nel finale di stagione, soprattutto a Parigi Bercy, Llodra sarà chiamato a ripetere le prestazioni degli ultimi mesi, periodo in cui il suo elegante serve and volley ha fatto strage.

Ma non sono da sottovalutare le chance di un Simon in lenta crescita e del solito talento imprevedibile di Gasquet.

Forget ha deciso di portare 5 giocatori, in modo da poter scegliere all’ultimo momento, che sarà giovedì, giorno del sorteggio.

 

Il cammino per i transalpini è stato molto agevole: in maggio ha battuto in casa 4-1 la Germania, a giugno ha distrutto 5-0 la Spagna, campione uscente e priva di Nadal, e in settembre ha rifilato un altro cappotto all’Argentina.

Più tortuoso il percorso per i serbi. Nel primo turno di maggio l’ha spuntata 3-2 sugli Stati Uniti, dove è stata decisiva l’incredibile vittoria in cinque set di Djokovic su John Isner. Nei quarti ha avuto la meglio sulla Croazia nel derby dei balcani (4-1 in trasferta), infine in semifinale, ha dato vita ad una grande battaglia con la Repubblica Ceca, uscita sconfitta per 3-2 e rimontata dalle vittorie di Djokovic su Berdych e di Tipsarevic su Stepanek.

I precendenti dicono parità (4-4), l’ultimo però risale al lontano 1991, quando ancora la Serbia era solo una parte della Jugoslavia.

I padroni di casa hanno scelto la Belgrade Arena, dove sono imbattuti, e una superficie, il cemento indoor, che non dovrebbe favorire nessuna delle due formazioni.

Se per la Serbia si tratta di un’occasione storica, non lo è certo per la Francia.

I “Blues” hanno sollevato l’insalatiera per ben 9 volte e sono stati finalisti per altre sei. L’ultimo successo fu nel 2001, quando Grosjean, Pioline, Santoro ed Escude (capitano sempre Forget) sconfissero sull’erba di Melbourne la squadra australiana formata da Hewitt, Rafter, Arthurs e Woodbridge.

I favori del pronostico vanno per la Serbia, motivata come non mai e forti di un singolarista d’eccezione. Novak Djokovic è stato il trascinatore di questa squadra e non più tardi di due mesi fa dichiarò che il suo vero obiettivo per il finale di stagione era proprio quello di vincere la Davis: “E’ forse l’unica occasione che avremo in carriera di giocarci una finale in casa – ha rincarato Nole – il supporto del pubblico sarà fondamentale”. Gli fa eco capitan Obradovic: “Siamo un piccolo paese, tutti sanno che siamo meno di 10 milioni di persone, giocare una finale di Coppa Davis è fantastico per noi”.

Dall’altra parte Forget, vincitore della competizione sia da giocatore che da capitano, è contento di non essere favorito: “Se noi avremo pressione, i serbi ne avranno molta di più. Sappiamo che il pubblico sarà rumorosissimo, ma dovremo ignorarlo e stare calmi e concentrati; se la partita sarà tirata il giocatore serbo andrà in difficotà. Non solo starà giocando per se, ma anche per i suoi amici e per la sua intera nazione, e questo certo non lo aiuterà”.

 

La resa dei conti a partire dal 3 dicembre, alle 14, ora del primo singolare.

 


 


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