A quasi 32 anni la tennista ungherese coglie il 2° titolo della sua carriera, battendo in finale la Wickmayer, campionessa uscente…

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

Clamoroso ad Auckland. Il torneo che nelle scorse stagioni aveva fatto parlare di sé principalmente per i problemi di ordine pubblico e le proteste anti-israeliane inscenate durante i match della Peer, contava di rilanciarsi grazie alla presenza di una grande campionessa, a sua volta alle prese con una complicata risalita. Maria Sharapova, da sempre poco propensa a partecipare ai tornei pre-Australian Open, sperava di trovare in terra neozelandese quelle sensazioni che da molti mesi sembrava aver smarrito.

 

A confermare ancora una volta quanto impervia e ricca di insidie sia la strada verso il ritorno ai vecchi fasti, ci ha pensato la semisconosciuta Greta Arn, giustiziera della siberiana nei quarti. E pensare che l’ungherese, al primo successo contro una Top20 dopo 15 sconfitte consecutive, sembrava destinata a rimanere fuori dal tabellone principale prima che il torneo iniziasse, se non fosse stato per un paio di provvidenziali forfait dell’ultim’ora. Il suo cammino pareva vicino al capolinea già nel match di secondo turno quando si era trovata a fronteggiare ben cinque match-point contro la svedese Sofia Arvidsson. Ed invece la numero 88 del mondo che qualche anno fa si era fatta notare per un successo nel circuito Wta all’Estoril nel 2007, ha continuato a crederci per tutta la settimana sconfiggendo, dopo la Sharapova, la promettente tedesca Goerges in semifinale, prima liberarsi in finale della n.2 del seeding Yanina Wickmayer. La belga, campionessa uscente, ha pagato nell’ultimo atto le fatiche di una semifinale tiratissima durata quasi 3 ore, contro la cinese Shuai Peng.

 

La Arn si è imposta con un doppio 6-3, portando a casa il 75% dei punti con la prima, concedendo e annullando solo 2 palle break nel corso dell’intero match. I tentativi di “sfondamento” della belga si sono ben presto rivelati vani contro una giocatrice che si è limitata ad aspettare l’errore puntuale dell’avversaria. Si interrompe così una striscia di 9 vittorie di fila ad Auckland per la belga che lo scorso anno, dopo l’acuto neozelandese e un ottimo Australian Open, non riuscì a ripetersi sugli stessi livelli.

 

Chi probabilmente non riuscirà a replicare la splendida cavalcata di questi giorni sarà Greta Arn. All’alba dei 32 anni, l’ungherese porta a casa il suo secondo titolo in carriera in altrettante finali, centrando il best ranking di numero 56, lei che in anni di onorata gavetta non era mai andata oltre l’81esima posizione. Meglio tardi che mai.

 


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