di Jacopo Lo Monaco – foto Getty Images
Inizia il 2011 (a proposito Buon Anno) e domina il primo torneo che disputa Roger Federer. Vincere a Doha ha un valore maggiore rispetto a Brisbane o Chennai; di 250 con Nadal e Federer non ce ne saranno altri in questa stagione. Se aggiungiamo il nome dei due semifinalisti, Davydenko e Tsonga, abbiamo una final four degna di un torneo 500.
In Qatar non c’è stata la quarta sfida tra Nadal e Federer degli ultimi 19 giorni (dopo le tre di esibizione) per colpa, nell’ordine:
1. Davydenko (che è 6-1 sul veloce contro lo spagnolo )
2. stanchezza/febbre di Rafa
3. l’aver giocato il doppio (che ha vinto con Marc Lopez)
Federer ha faticato nei primi due turni a trovare la concentrazione: tre set-point consecutivi annullati a Schoorel (l’olandese ha un gran bel braccio, vediamo se riesce a qualificarsi anche a Melbourne) e unico break subito nel torneo da Chiudinelli. Decisamente superiore l’attenzione riposta dallo svizzero sulle tre partite successive: zero palle break concesse (Troicki e Tsonga non sono dei maghi nei game in risposta ma Davydenko è decisamente pericoloso). Difficilmente lo si è visto in difficoltà negli scambi, sempre con i piedi incollati alla riga di fondo pronto a fare uno o più passi in avanti per chiudere con il dritto da 3/4 o venire a prendersi il punto a rete. Versa più sudore Roddick nel palleggio di riscaldamento di quanto ne abbia accumulato Federer nel momento della stretta di mano ai tre avversari.
Ma è stato il rovescio il colpo che più mi ha colpito. In passato Federer non si sentiva sempre così sicuro dal cercare con insistenza l’anticipo, lasciandolo andare a tutto braccio. Ha utilizzato pochissimo il back perché non ne ha avuto bisogno, risposta al servizio compresa. Un ulteriore dimostrazione della sicurezza che ha in questo momento nel suo gioco è data dalla quantità, minima, di colpi steccati.
Gli Australian Open saranno un’altra storia ma Federer arriva a Melbourne con enormi certezze e può guardare al sorteggio con notevole tranquillità. Saranno gli altri che dovranno preoccuparsi di non trovarselo di fronte.
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