Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Bjorn Borg ha analizzato vari aspetti del mondo del tennis. L’ex campione è tornato sull’addio di Federer ma ha anche detto la sua sui nuovi talenti italiani.
Bjorn Borg, terminata la Laver Cup, ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport. Il capitano del Team Europe, secondo diverse fonti, sta ventilando l’addio a questo ruolo. L’eventuale passo indietro dovrebbe avvenire dopo la prossima edizione a Vancouver, per prendersi la rivincita sul Team World, vincitore per la prima volta quest’anno. E chi potrebbe sostituire lo svedese? Già si parla con insistenza di Roger Federer, che ha contribuito a creare la competizione e sarebbe un successore naturale in quel ruolo. Proprio di Federer ha parlato il cinque volte campione di Wimbledon: “È un’icona globale, è ammirato, amato, applaudito da tutti. E poi è umanamente una grande persona, gentile, affidabile, disponibile. Invidioso di lui? No, al massimo, gli avrei rubato lo slice di rovescio.” Ovviamente, un accenno alla magica notte del 23 settembre non poteva mancare: “La cosa da ricordare è che Federer ha deciso di chiudere felicemente così, qui alla Laver Cup, insieme a Nadal. Sono onorato di essere stato il suo allenatore in questi giorni. L’altra sera è stata di grande insegnamento per i giovani: qualcosa del genere non la vedremo per molti, molti anni. Federer ci mancherà molto.” Il doppio con Nadal è stato il “perfetto lieto fine” per la carriera di Roger, secondo il suo capitano, che continua: “Credo che Rafa fosse così triste anche perché sa che un giorno dovrà dire anche lui addio”. Ma il tennis ha anche dei nuovi protagonisti in rampa di lancio, tra cui degli ottimi italiani: “Matteo è un fantastico giocatore. Averlo in squadra con noi è importantissimo, sia per me che sono il capitano, che per i tifosi. Anche Jannik farà grandi cose e spero che presto faccia parte della nostra squadra europea negli anni a venire, anche lui è bravissimo. L’ultimo match contro Alcaraz è stato pazzesco a New York”. Secondo lo svedese quella tra Alcaraz e Sinner sarà una rivalità che durerà per molti anni ancora. In ultimo, a Borg è stato chiesto se avesse mai avuto dei rimpianti per aver posto fine così presto alla propria carriera: “No. Anche io, come Roger, sono felice di aver preso quella decisione, anche se ero molto più giovane: volevo dedicarmi ad altro e così è stato. Nessun rimorso, ho capito che era il momento giusto.” Va ricordato che Bjorn Borg si ritirò a soli 26 anni, con undici slam in bacheca, e la consapevolezza che la sua carriera avrebbe potuto avere dei numeri ancora più incredibili.