Il valenciano domina 6-3 6-2 un Melzer in grado di tenere botta solo per mezzora. La seconda finale monegasca tutta spagnola è a un passo…

Da Monte-Carlo, Giorgio Spalluto

 

“Temo di non riuscire più a sopportare certe tensioni, solo così posso spiegare la mia sconfitta oggi”. Queste parole furono pronunciate da un Ferrer assai depresso all’indomani della stesa subita Jurgen Melzer al Roland Garros dello scorso anno. Un 6-4 6-0 7-6 imprevedibile alla vigilia che gettò nello sconforto un giocatore come il valenciano, abituato a non darsi mai per vinto, regalando contemporaneamente all'austriaco il suo primo ottavo di finale in uno slam.

 

Da quella sconfitta David ha saputo ritrovare dentro di sé la forza per ricominciare un’altra volta, (lui che pochi giorni fa ha compiuto 29 anni), inanellando nei mesi successivi una serie di risultati esaltanti che lo hanno riportato nel gotha del circuito. L’attuale sesto posto in classifica sembra stare stretto al Ferrer di questa stagione, in grado di raggiungere per la seconda volta in carriera una semifinale slam (dopo quella agli US Open del 2007) ai recenti Australian Open, senza dimenticare i due tornei Atp 250 vinti ad Auckland e Acapulco.

 

Nella rivincita odierna nei confronti di Melzer, da cui era stato sconfitto oltre che al Roland Garros anche a Bercy pochi mesi fa, lo spagnolo è stato bravo a lasciare sfogare il suo avversario nella prima mezzora, prima di salire in cattedra e guadagnarsi la sua prima finale al Principato con un netto 6-3 6-2, dopo un’ora e 18 minuti di gioco.

 

Eppure l’inizio dell’incontro sembra preludere a una contesa tutt’altro che a senso unico. Jurgen riparte con lo stesso piglio mostrato ieri contro Federer. Si procura tre palle break subito in apertura, fallendole per eccesso di foga. Ferrer fatica a reggere la profondità del rovescio lungolinea avversario, grazie al quale il numero 9 del mondo conquista il break nel terzo gioco. David non sembra riuscire ad arginare la vivacità del viennese che si issa sul 3-1, sciorinando il consueto campionario di smorzate e volèe. Ferrer si difende come può dagli assalti avversari, tenendo a fatica i suoi turni di battuta.

A cambiare l’inerzia del match è un passante di rovescio in cross dello spagnolo, sul 15 pari del sesto gioco, che sembra sbriciolare le certezze dell’austriaco, sino a quel momento ineccepibile.

 

I successivi quattro errori consecutivi dell’allievo di Nystrom, oltre a regalare il controbreak al valenciano, danno il la al parziale di 15 punti a 3 che chiude la prima frazione in favore di Ferrer. La partita è tutt’altro che esaltante. Gli errori gratuiti  (28 complessivi) superano di gran lunga i vincenti (11).

 

Melzer torna a sfoggiare la sua straordinaria sensibilità nel secondo game, con una smorzata in side-spin ingiocabile. Le successive due palle break non concretizzate, sono le ultime chance a disposizione dell’austriaco che, nella fase centrale del set, è vittima di un parziale di 11 punti a zero che uccide definitivamente la partita.

 

Per il numero 2 di Spagna si tratta della seconda finale in un Masters 1000, dopo quella conquistata al Foro Italico lo scorso anno. E’ molto probabile che per il secondo anno di fila il Principato debba ospitare nell’ultimo atto una sfida tutta spagnola. Con la speranza che il destino sia più benevolo con Ferrer di quanto non lo fu con Verdasco, brutalizzato con un perentorio 6-0 6-1.

 


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