Decimo successo in carriera per Anabel Medina Garrigues che batte in finale la Barrois per 6-1 6-2, diventando la più vincente sulla terra…

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

Il peggio è passato per Anabel Medina Garrigues. Due mesi fa quando era precipitata al numero 92, dopo una striscia di 10 sconfitte consecutive al primo turno, sembrava ormai entrata in una crisi irreversibile. Una crisi parzialmente rientrata con la semifinale raccattata ad Acapulco e da cui è uscita definitivamente a Estoril, al termine di una settimana suggellata da una finale a senso unico: 6-1 6-2 il punteggio per la spagnola che ha dominato nell’ultimo atto una comunque positiva Kristina Barrois, reduce dal buon quarto di finale al torneo della scorsa settimana di Stoccarda.

 

A caccia del primo titolo alla veneranda età di 29 anni, la tedesca non è mai entrata in partita. Lo splendido rovescio a una mano questa volta non ha funzionato contro la regolarità della spagnola che, dopo aver vinto il primo set per 6-1, ha subito sul 3-0 del secondo in suo favore, l’unico sussulto della tedesca nel match. La Barrois si è rifatta sotto sul 2-3, prima che Giove Pluvio interrompesse questa mini-striscia positiva. Al rientro in campo la Medina Garrigues si è rivelata più scaltra e reattiva, mettendo a segno tre giochi consecutivi per quella che è la sua decima vittoria nel circuito maggiore.

 

Si tratta del nono alloro sulla terra battuta, per un bottino che le consente di diventare la giocatrice più vincente sulla terra battuta tra le atlete in attività, a pari merito con Venus Williams. Con questo risultato torna di gran carriera tra le prime 50 giocatrici del mondo, salendo al numero 42.

 

Buone notizie anche per la Barrois che grazie alla finale colta a Estoril migliora il suo best ranking, portandosi tra le prime 60 al mondo e conferma l’ottimo momento che attraverso il tennis tedesco.

La settimana scorsa Julia Goerges aveva riportato in Germania il Porsche Grand Prix di Stoccarda, vinto per l’ultima volta da una tedesca, con Anke Huber nel 1994. Il successo della bella 22enne aveva fatto seguito all’ottimo inizio di stagione di Andrea Petkovic ormai pronta per sfondare il muro delle Top 10, senza dimenticare quella Sabine Lisicki, adesso scivolata al numero 132 della classifica, ma che, già a 19 anni si era issata al numero 22 al mondo, centrando i quarti di finale a Wimbledon.

 


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