In vista della fase finale della stagione, la polacca ha analizzato diversi temi in una lunga intervista rilasciata a sport.pl
Essere numero 1 comporta responsabilità. Sono quelle che Iga Swiatek si è presa ai microfoni di sport.pl, facendo il punto sui prossimi impegni e su un calendario fitto. La polacca, che a 21 anni ha già conquistato 10 titoli, ha parlato anche della classe di un campione senza tempo come Roger Federer.
“Ho lavorato molto duramente per arrivare fin qui – spiega Swiatek – quindi è una grande soddisfazione vedermi al comando in questa stagione stagione, anche in termini di quantità di punti ottenuti. La verità è che mi sto ancora abituando a tutto questo, anche se è una posizione comoda, questo è certo. Ricordo la situazione dell’anno scorso in questa fase della stagione. Ero molto stressata perché volevo qualificarmi per le WTA Finals, quindi questi ricordi mi fanno apprezzare molto di più la posizione in cui mi trovo ora. Attenzione, però, perché nello sport bisogna sempre stare all’erta. Basta un secondo per sbagliare e ti ritrovi indietro. Cerco di guardare al futuro e di pormi nuovi obiettivi“.
Vincere e allo stesso tempo essere esempio. “Ci sono momenti in cui sento di avere un’influenza sulle persone, quindi vorrei sfruttarla al meglio. Vorrei essere un’ispirazione per i giovani, ma quando torno a casa sono la solita Iga. Sono felice di essere così, e che le persone che mi conoscevano prima che diventassi popolare ora mi vedano e capiscano che sono ancora con i piedi per terra”.
Il calendario fitto impone delle scelte. “Non sono affatto contenta ma capisco che sia una situazione complicata da risolvere. Il fatto che la WTA e l’ITF non collaborino per facilitare la nostra situazione non mi piace. Cercherò di farmi sentire il prima possibile, ora sono in una posizione che mi permette di esercitare un’influenza, magari per evitare che una cosa simile si ripeta nei prossimi anni. Già nel 2021 alcune di noi furono costrette a scegliere tra WTA Finals e BJK Cup”.
InevitabilI alcune parole su Federer. “Roger ha una classe innata, sia per il modo in cui si muove, sia per la tecnica che possiede, che per come si comporta dentro e fuori dal campo. In generale, mi impressionava guardarlo giocare, la fluidità dei suoi movimenti e l’aspetto maestoso che ha allo stesso tempo. Queste sono le cose che ammiro di più, non so se riuscirò mai ad avvicinarmi con il mio tennis. Ci proverò”.