dalla nostra inviata a Parigi, Roberta Lamagni
L’avvio è scioccante, di quelli che ti gelano. Anche se non ce ne sarebbe bisogno data la temperatura. Sul campo numero 7 Fabio Fognini incamera, nei primi 15 minuti, 4 giochi a 0. L’avversario, Guillermo Garcia-Lopez, numero 33 Atp, è uno di quei terraioli spagnoli con tanta volontà e poca fama, visti i connazionali, ma contro cui bisogna vincere.
Sarà stata la tensione o forse la consapevolezza di giocarsi un terzo turno Slam contro un pedalatore più che abbordabile, ma il Fognini visto in campo nel primo set è un ragazzo nervoso, falloso, tutt’altro che concreto. Dall’altro lato del campo, come previsto, un giocatore che, senza regalare, accoglie ogni generoso dono del ligure con scarsa riconoscenza. "Ho iniziato un po' teso, penso sia normale perché sapevo di avere delle chance. Il mio allenatore nel primo set era nervoso e mi diceva di farlo muovere, ma io l'ho tranquillizzato perché sapevo che la partita era lunga e che avrei lottato".
La scossa del primo quarto d’ora inizia a dare i suoi effetti a metà del primo set. Il ligure recupera un break ma il vantaggio elargito è troppo ampio per tentare un recupero.
Dalla seconda frazione è testa a testa. Fabio pare essersi sciolto, è più attento, concentrato. I suoi dirittoni a tutto braccio ricominciano a far male. Non senza imprecazioni o racchette volanti – il carattere fumantino non si smentisce – macina punti, crea occasioni. Si procura un break che subito restituisce, prima di piazzare l’affondo decisivo sul 5 a 3.
Dal 6 a 3 con cui si aggiudica il secondo, la partita ha ormai preso la giusta svolta. I valori in campo ribaltati. Il numero 49 del mondo si porta immediatamente in vantaggio e ne gestisce il controllo. Rotti gli indugi, lo spagnolo è nella rete (4-6 6-3 6-3 6-1).
Negli ottavi l’azzurro se la vedrà con un altro spagnolo, Albert Montanes, 30enne, n.38 Atp, altro inguaribile ed esperto mangiatore di terra. I precedenti, tutti sul rosso, non parlano a favore del nostro: 3 a 1, due dei quali occorsi quest’anno, a Buenos Aires e Casablanca. "Con Albert ci conosciamo bene, perché ci siamo allenati spesso insieme quando io ero in Spagna. Sarà una partita come un'altra per me, ma soprattutto so di avere le mie chance".
Ancora prima di alzare lo sguardo e considerare, per esempio, che l’ultimo approdo ai quarti di un azzurro al Roland Garros risale al 1995 per opera di Renzo Furlan, la vittoria di oggi consegna a Fognini alcune certezze. Best ranking innanzitutto, avendo migliorato il terzo turno, già piuttosto soddisfacente per la verità, dello scorso anno; ma soprattutto numero uno d’Italia ai danni di Potito Starace. "Per me è prima di tutto una soddisfazione personale, per tutti i problemi che ho avuto e che ho tuttora. Questa è una settimana speciale: c'è stato il compleanno mio e quello di mia sorella, mio padre si è operato. Ma per il momento ho solo vinto 3 partite, c'è da stare umili".
Per Fabio, insomma, è tempo di godersi il momento ma di continuare a crederci.
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