di Andrea Nizzero – foto Getty Images
Per poco più di diciotto ore, la striscia di vittorie consecutive di Novak Djokovic è sembrata a rischio di interruzione. Un'incertezza sopravvissuta da venerdì sera poco dopo le 21, quando Juan Martin Del Potro ha chiuso in suo favore il secondo set dell'attesissimo incontro con l'imbattibile serbo, a sabato pomeriggio attorno alle 15, quando l'argentino ha mancato due palle break consecutive sul 2 pari del terzo set. In mezzo, una notte di attesa che gli organizzatori avrebbero davvero dovuto e potuto evitare. Grazie a una programmazione rischiosa, che forse sperava di offrire alle televisioni europee l'incontro più anticipato della prima settimana in prime time, la sesta giornata del Roland Garros si è conclusa a metà della settima.
Il risultato però non cambia: vince Novak Djokovic, che batte Juan Martin Del Potro 63 36 63 62 e porta a 42 la sua striscia di vittorie consecutive. Superati Federer e Borg, raggiunto McEnroe, che però le accumulò in quel leggendario avvio di stagione di 1984, per eguagliare il quale Nole dovrà raggiungere la semifinale.
I due contendenti sono tornati a calcare il mattone tritato del Suzanne Lenglen dopo le alterne vicende della sera precedente, entrambi consci di giocare di fatto una partita al meglio dei tre set. Alla ripartenza il più nervoso appare Djokovic. Il suo rovescio non è chirurgicamente accurato, il dritto non sembra reggere quello del suo avversario. I primi quattro giochi seguono il servizio, ma Delpo dà l'impressione di potersi staccare. Si procura due palle break, che si riveleranno poi la vera svolta dell'incontro. Si giocano due scambi dai ritmi sostenuti, ma entrambi si concludono con due errori di Del Potro che è difficile dire se debbano finire tra i gratuiti o i provocati.
Per Nole è una boccata d'ossigeno. Nel game successivo è lui a strappare il servizio all'argentino, questa volta colpevole senza appello, ed è uno strappo che non si rimarginerà più. Il set si chiude per 63, come i precedenti due, ma le incertezze sono sparite dal gioco del serbo mentre tornano sempre più evidenti in quello dell'argentino. Il quarto parziale è un 62 senza storia, che si chiude con l'ennesima straordinaria smorzata di rovescio, il colpo che forse più di tutti è il termometro dello stato di salute del gioco del serbo.
Il prossimo ostacolo di Djokovic sarà l'enfant du pays Richard Gasquet. Domani.
Non è ancora un Nadal brillante, quello che approda alla seconda settimana del Roland Garros. L'incontro odierno peraltro non poteva impensierirlo e lo conferma un punteggio, 61 63 60, che oltre a descrivere piuttosto bene una vicenda dalle poche incertezza, fa tornare alla mente una storica e recente finale di questo torneo.
Dei quattro game raccolti dal qualificato Antonio Veic, numero 227 delle classifiche mondiali, due sono stati turni di servizio smarriti da Rafa. E' proprio questo dato, maturato in avvio di secondo set, unito al rovescio ancora poco incisivo, che può far aggrottare la fronte ai più apprensivi tifosi del maiorchino.
Per il resto, un tennista le cui ultime due vittorie hanno rappresentato i suoi primi successi consecutivi a livello di tour maggiore non poteva certo rappresentare un test né probante né attendibile per Rafa. Non avrebbe potuto esserlo probabilmente neanche il Davydenko di questo periodo, sconfitto dal croato nel turno precedente, ma c'è da scommettere che Nadal abbia tirato un sospiro di sollievo vedendo uscire l'unico giocatore – insieme all'alieno Djokovic – in grado di batterlo per quattro volte di fila, le ultime in cui si sono incontrati.
A raggiungerlo negli ottavi è Ivan Ljubicic, che batte Fernando Verdasco per 63 76(6) 64. Anche se può sorprendere il fatto che sia arrivato in tre set, questo successo del croato non può certo essere considerato un “upset”. Ivan è da sempre un cliente scomodissimo sulla terra battuta: non era difficile pronosticare grosse difficoltà per il Verdasco di certo non irresistibile di questo periodo.
Al contrario di Rafa, non sono certo legate al gioco le preoccupazioni attuali di Andy Murray, che rincorrendo una palla corta a metà all'inizio del secondo set del suo incontro con Michael Berrer ha poggiato male il piede, subendo una brutta torsione alla caviglia destra. Lo scozzese, apparso per lunghi tratti molto dolorante, ha subito chiesto le cure del fisioterapista. E' uscito dall'incontro comunque vittorioso per 62 63 62, anche perché costretto dall'infortunio a giocare – finalmente – un tennis molto più aggressivo: ora avrà circa 48 ore per capire l'entità del problema e limitarne il più possibile l'impatto sul suo match contro Victor Troicki. Il serbo si è qualificato per gli ottavi battendo in quattro set (64 36 63 64) Alexandr Dolgopolov.
Sarà Gilles Simon il primo avversario di spessore del due volte finalista uscente, Robin Soderling. Per issarsi agli ottavi lo svedese ha dovuto battere un lucky loser e due qualificati, l'ultimo dei quali è Leonardo Mayer, oggi sconfitto agevolmente per 61 64 61. Vittoria in tre set anche per il francese, che ha battuto l'americano Mardy Fish per 63 64 62.
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