Nel primo vero test, Francy non fallisce. 6-3 2-6 6-4 alla serba e quarti raggiunti. Ora Pavlyuchenkova, che batte Zvonareva… FOTO

di Fabio Bagatella – foto Getty Images

 

Francesca Schiavone (5) supera il primo vero e proprio esame. Dopo i primi due turni di “allenamento” e il ritiro della cinese Peng, Jelena Jankovic (10) – semifinalista nel 2010 e reduce da tre convincenti successi – rappresenta un test di sicura attendibilità per misurare le ambizioni di bis della Leonessa. La risposta dell'azzurra è un chiaro: “presente!”. Francy domina il primo set, cala nel secondo parziale, ma riemerge al momento giusto della partita decisiva.

 

L'avvio è tutto della Leonessa, con JJ timorosa e poco “centrata”: falliti due set-points sul 5-1, il terzo (sul 5-3) è quello buono: 6-3 per la Leonessa in 48 primi con la serba che paga dazio con un terzo di vincenti rispetto all'italiana (5-15). Che Jankovic possa giocare molto meglio di quanto espresso, è assodato: la reazione della serba non tarda infatti ad arrivare.

 

Anche l'azzurra, comunque, dà una “mano” alla sua avversaria. L'inizio del secondo set costituisce per Francesca il festival delle occasioni perdute. Jankovic sale 3-0 al termine di tre game, in cui l'azzurra sciupa troppo: due palle break nel primo, un vantaggio di 40-15 nel secondo e quattro break-balls (di cui due consecutivi) nel terzo. Nel quarto gioco, JJ potrebbe mettere una seria ipoteca sulla seconda partita: la Leonessa le cancella però quattro opportunità del 4-0 e si rimette a caccia dell'avversaria. Jankovic però allunga ancora (4-2).

 

Il match è una vera battaglia: JJ è molto più incisiva, mentre il calo di Francy dà fiducia alla serba. Fallite altre quattro possibilità del 3-4, Schiavone cede a zero l'ottavo gioco: 6-2 Jankovic in 55 primi. A fine set il solo break-ball convertito dall'azzurra, a fronte di ben 12 tentativi, la dicono lunga su chi abbia saputo giocare al meglio i punti importanti. Quando ormai le due ore sono lì ad un passo si ricomincia sostanzialmente daccapo.

 

Se nel secondo parziale il turno di servizio è stato una sorta di “optional”, il set decisivo si apre con le tenniste ben concentrate ad invertire la nefasta tendenza. Sul 2-2 break e contro-break, con l'azzurra incapace di confermare il vantaggio. All'alternanza di errori e vincenti non è immune neppure la serba, che – avanti 4-3 – sciupa un vantaggio di 30-0 sul servizio dell'azzurra.

 

Sul 4-4 la Leonessa piazza la sua “zampata”, strappando il servizio all'avversaria. In quello che sarà l'ultimo game, Francy vola 30-0, si fa raggiungere sul 30-30 – anche per colpa di un doppio fallo – ma chiude al primo match-ball (prendendosi il punto a rete): 6-3 2-6 6-4 dopo due ore e 37 minuti. "E' stata una vittoria di nervi e di capoccia. Mettere mattone su mattone è solo una gioia, ma che fatica!". Queste le prime parole della milanese nel post-partita. Nei quarti di finale la campionessa in carica non troverà la sua “bestia nera”, Vera Zvonareva (3), bensì Anastasia Pavlyuchenkova (14). La russa meno nota s'impone 7-6(4) 2-6 6-2, ma quanti rammarichi per Vera.

 

Zvonareva butta via infatti un vantaggio di 5-2 nel primo set e non concretizza neppure un set-points sul 6-5. Per la 19enne Pavlyuchenkova (vent'anni a luglio), primo quarto di finale in uno Slam. Schiavone e Pavlyuchenkova si sono affrontate tre volte: due vittorie per l'azzurra, tra cui il solo incrocio sul “rosso”nel 2009 in Fed Cup.Ecco le dichiarazioni di Francy sulla sua prossima avversaria: "Si sta allenando in Spagna. Sulla terra battuta è più solida di prima. Dovrò essere intelligente nel contrattaccarla, nel trovare gli angoli, ma anche umile nel difendermi."

 

Con i successi di Fognini e Schiavone, due italiani ritornano contemporaneamente – a oltre sessant'anni di distanza (1949) – tra i "fab 8" di un Major. La Leonessa non può dunque sottrarsi al commento su uno Slam, che rimarrà comunque nella storia dell'Italia tennistica: "E' stata una giornata lunga, sono qua dalle 9 di questa mattina. Fognini mi ha dato una grande gioia, ma a un certo punto gli avrei tirato un cazzotto. Comnunque posso capirlo, ha poca esperienza ma è stato bravo a cogliere l'unica opportunità. Sono troppo felice, siamo in due a dividerci l'Italia …."

 

Approdano ai quarti di finale del main draw femminile anche Marion Bartoli (11) e Svetlana Kuznetsova (13). La francese – per la gioia del pubblico parigino – approfitta del ritiro dell'argentina Gisela Dulko (infortunio a una gamba), con la transalpina avanti di un set (7-5 1-0). La russa – regina di Parigi nel 2009 – piega in rimonta, la slovacca Daniela Hantuchova (28): 6-7(6) 6-3 6-2 lo score conclusivo per Svetla.  

 


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