di Fabio Bagatella – foto Getty Images
Se Kuznetsova e Schiavone – due “vecchie” regine parigine – sembrano essere le primedonne della parte alta del tabellone, Maria Sharapova (7) e Victoria Azarenka (4) – mai vittoriose in Francia – si pongono come le loro più accreditate contendenti della sezione bassa. Masha e Vika “veleggiano” infatti verso la semifinale: la russa soffre solo un po' con Agnieszka Radwanska (12), la bielorussa regola senza patemi Ekaterina Makarova (33).
Partenza ad “handicap” per Masha, che incappa subito in due doppi falli cedendo il primo turno di battuta. Radwanska è lì pronta ad approfittare: ottenuto il break, la polacca potrebbe anche incrementare il vantaggio. Sotto 4-1, Masha si salva infatti dal 15-40, con un winner dietro l'altro. Il gioco seguente è il più combattuto di tutto il set: Sharapova rientra nel parziale al quarto tentativo, dopo aver annullato all'avversaria due possibilità del 5-2.
Dal 4-4 le due tenniste mantengono con tranquillità le rispettive battute sino al tie-break, che premia Masha per sette punti a quattro. Mini-break decisivo ottenuto dalla siberiana con una devastante risposta di dritto. Il tiebreak perso lascia nella polacca una pericolosa scia negativa: con un parziale di 8 punti a 1, la russa sale subito 2-0. Qui commette però l'errore di rimettere in partita un'avversaria ormai alle corde. Agganciata Sharapova sul 2-2, l'orgoglio di Radwanska rende la partita nuovamente equilibrata.
Nel settimo game, giocato con superficialità dalla russa, la polacca opera un nuovo break grazie ad uno straordinario pallonetto difensivo. Con Masha innervosita, Radwanska conferma il vantaggio (5-3) ma fallisce cinque set-points: due consecutivi sul servizio della russa e tre, altrettanto consecutivi, sulla propria battuta. E' pur vero che la polacca, se si esclude il primo dove affonda in rete una risposta, ha ben poco di cui rammaricarsi. Gli ultimi due game sono una formalità: una sfiduciata Radwanska raccoglie un solo punto.
E' 7-6(4) 7-5 per Masha, che – pur con qualche calo di rendimento – ha sempre dato la sensazione di aver il colpo del ko a portata di racchetta. Sharapova si giocherà l'ingresso in semifinale con Andrea Petkovic (15). La tedesca supera infatti, dopo oltre due ore di battaglia, l'altra russa Maria Kirilenko (25): 6-2 2-6 6-4 lo score per la germanica. Sharapova conduce 2-1 negli scontri diretti con Petkovic, tutti sul veloce. Nell'unico incrocio Slam (Australian Open 2011) s'impose però nettamente la tedesca.
Impiega un'oretta e spiccioli (65 primi), Victoria Azarenka per archiviare la “pratica” Ekaterina Makarova. In un match ricco di break (ben nove, di cui sei operati da Vika), la mancina russa è troppo “leggera” per dare fastidio al tennis muscolare di una Azarenka sempre più consapevole dei propri mezzi e delle proprie ambizioni parigine. Match equilibrato solo nella fase iniziale del secondo set: dal 3-3, la bielorussa chiude 6-2 6-3.
Vika eguaglia dunque il suo “best” al Roland Garros e più in generale in uno Slam (2009: French Open e Wimbledon, 2010: Australian Open). Sono solo 17 i giochi persi da Azarenka in questi primi quattro turni, la bielorussa non potrà che partire favorita anche nei quarti di finale che la vedranno opposta – nel rispetto del seeding – a Na Li (6). Nei quattro precedenti, tutti però sul duro, la bielorussa conduce anche 3-1.
L'approdo alle “fab 8” di Na Li giunge, un po a sorpresa, a scapito di Petra Kvitova (9). La ceca, che aveva travolto l'asiatica nella recente “semi” di Madrid (Li raccolse quattro giochi), dimostra che deve ancora crescere sulla terra battuta, la superficie che meno predilige. L'asiatica, che sul “rosso parigino non aveva mai superato gli ottavi di finale, vince 2-6 6-1 6-3 in poco meno di due ore. Primi due set veloci e con poca storia: Kvitova domina il primo, Na Li risponde nel secondo.
Nel terzo, il trend sembra ricalcare quello di inizio gara: la ceca sale 3-0 e sembra poter imprimere la svolta decisiva alla partita. Con Na Li di questi tempi, tuttavia, gli incontri non sono mai finiti: il recupero, lento ma inesorabile, porta la cinese a incamerare sei giochi consecutivi. Nell'ultimo game Kvitova si consegna all'avversaria (con il suo 33esimo errore gratuito) sciupando un vantaggio di 40-0.
2011 Il Tennis Italiano