Incredibile rimonta del francese che capovolge un match a senso unico nei primi due set: 3-6 6-7 6-4 6-4 6-4 per Jo che adesso aspetta Nole..

da Londra, Giorgio Spalluto

 

Jo-Wilfried ride, non riesce a smettere di sorridere. Sa di averla fatta davvero grossa stavolta. E’ il primo giocatore nella storia degli slam a recuperare due set di svantaggio a “Sua Maestà” Roger Federer. Solo due volte in carriera il sei volte vincitore di Wimbledon aveva subito un “tale tracollo”: con Hewitt in Coppa Davis nel lontano 2003 (57 26 76 75 61) e con Nalbandian nella finale del Masters 2005 (67 67 62 61 76).

Dodici mesi dopo, quindi, la storia non cambia per Roger che deve dire addio alla speranza di eguagliare i 7 titoli di Pete Sampras, già nei quarti di finale. Nei panni di Tomas Berdych, questa volta Jo-Wilfried Tsonga, testa di serie numero 12, vittorioso con il punteggio di 36 67 (3) 64 64 64.

 

Il francese ha costruito la sua rimonta grazie a una straordinaria prestazione al servizio: ha perso la battuta nel secondo game del match e poi non ha più concesso neanche una palla break a un Federer che nei primi due set era parso in una di quelle giornate in cui gli riesce tutto con una facilità imbarazzante.

 

Dopo aver strappato il servizio all’avversario in apertura, l’elvetico è costretto a fronteggiare due palle break, sul 3-1, annullandole con un servizio vincente e un rovescio in rete del francese.

E’ l’unica possibilità di controbreak per Tsonga che contiene il passivo recuperando uno svantaggio di 0-30 sul 5-2, arrendendosi con un più onorevole 6-3.

Dodici vincenti a fronte di 0 (zero) errori gratuiti. Sono questi i numeri straordinari di Federer nel primo set.

 

Tsonga esordisce nel secondo con un doppio fallo ma riesce comunque a portare a casa il primo game. Il francese è costretto a tirare fuori dal cilindro delle soluzioni lungolinea straordinarie per reggere il ritmo forsennato dell’avversario che però non sembra turbato dalla ritrovata vivacità del tennista di colore. Roger Sembra aspettare solo l'occasione migliore per piazzare la zampata vincente.

 

Tsonga comincia ad attirarsi sempre più le simpatie del pubblico con i soliti numeri da funambolo di cui è capace quando è in giornata di grazia. Sotto 5-4 15-0, si produce in uno spettacolare tuffo su un passante lungolinea dello svizzero. Il miracolo riesce solo a metà, perché Federer non si distrae e chiude con la voleè successiva, ma Jo si consola con la standing ovation del Centre Court.

Federer non si fa intenerire dalle bizzarrie del suo avversario, non lasciandogli scampo nel tiebreak, dominato per 7 punti a 3.

L’epilogo del match sembra essere imminente ed, invece, Tsonga ha voglia di divertirsi, consapevole di non aver ormai nulla da perdere. Ad agevolare le sue ambizioni di rimonta ci pensa Roger che, nel terzo game del terzo set, concede, con uno smash in corridoio,le prime palle break (15-40) dal quinto game del primo set. Federer le annulla grazie al servizio ma, sulla terza palla break, sbaglia l’angolo dello schiaffo al volo, subendo il passante di dritto lungolinea del francese che pizzica la riga, come certificato dal falco. Break, Tsonga!

Da quel momento in poi il francese non soffre mai nei propri turni di battuta e, sul 5-4, va a servire per il set. Due dritti in corridoio (uno incrociato e l’altro lungolinea) consentono a Roger di salire sullo 0-30. Il francese recupera lo svantaggio e manca i primi tre setpoint (a causa di due errori e di un passante di rovescio di Roger). Al quarto tentativo, è con un servizio esterno vincente che Jo allunga la pugna al quarto set.

 

Non è mai facile a Wimbledon portare via un set a Federer. Non è un caso che per farlo, il congolese abbia dovuto recuperare negli ultimi due turni di servizio uno svantaggio di 0-30.

Federer perde un set in cui ha vinto il 76% di punti vinti sulla prima e ben il 100% sulla seconda. In risposta si è aggiudicato 11 punti, rispetto ai soli 6 di Tsonga, 5 dei quali nel game che gli ha regalato il break poi rivelatosi decisivo.

 

Quello che sembra un incidente di percorso, si rivelerà ben presto l’inizio della remuntada franco-congolose. Sulle ali dell’entusiasmo, il transalpino diventa inarrestabile e inizia a martellare di dritto con violenza ancora maggiore.

Un passante di rovescio in corsa (a una mano!), seguito da un’accelerazione di dritto, regalano al francese, nel terzo game del quarto, tre palle break consecutive. Federer annulla le prime due chance con il servizio, ma nulla può sulle bordate di dritto in serie di Tsonga che si sposta tutto sulla sinistra per rispondere di dritto al servizio esterno di Federer. Il francese è “in the zone”, come dicono gli americani, si concede uno smash in salto alla Sampras per la gioia del pubblico che fa apertamente il tifo per il quinto set. Al momento di servire per il set, Tsonga non trema e chiude con 2 ace.

 

Si va al quinto, malgrado il tabellino registri 15 punti in più per Federer che esce dal campo prima del redde rationem. Jo-Wilfried riparte a mille strappando immediatamente il servizio allo svizzero. Continua imperterrito a martellare con il servizio, venendo a rete ogni qualvolta se ne presenta l’occasione. Federer sembra un pugile suonato dalle bordate di “Alì” Tsonga che, sul 3-2, commette qualche errore regalando, sul 30-30 un mezza chance a Federer, immediatamente stroncata da un ace e un servizio vincente. E’ l’ultimo brivido per il transalpino che, a zero, tiene l’ultimo turno di battuta e può così lasciarsi andare su quell’erba di Church Road su cui mai era riuscito a scaricare la sua immensa potenza.

 

L’unica vittoria del francese contro lo svizzero risaliva al Masters1000 di Montreal nel 2009. In quell’occasione Tsonga aveva recuperato uno svantaggio di 2 break nel terzo set (1-5). Questa volta si è prodotto in un’impresa probabilmente ancor più clamorosa, recuperando due set.

 

Si conferma non irresistibile il computo dello svizzero al quinto set: 18 vittorie e 15 sconfitte per Roger la cui media realizzativa del 54,5% lo colloca al 100° posto di una graduatoria guidata da Rafael Nadal, autore di ben 15 vittorie e sole 3 sconfitte al quinto.

 

Sarà quindi Jo-Wilfried Tsonga e non Roger Federer l’ultimo ostacolo tra Novak Djokovic e il numero 1. Se venerdì il serbo batterà il francese (avanti 5-2 nei precedenti) in semifinale, sarà il 25° numero 1 nella storia Atp, anche in caso di vittoria finale di Nadal.


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